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Una delegazione trentina in visita al Punto Unico di Accesso dell’AUSL di Modena

Una nutrita delegazione di dirigenti dell’Azienda USL, della Provincia e del Comune di Trento farà visita al Punto Unico di Accesso dell’AUSL di Modena nella giornata di martedì 20 luglio. A fare gli onori di casa il direttore sanitario dell’Azienda USL di Modena, Giorgio Lenzotti. L’iniziativa fa seguito al recente riconoscimento dell’Università Bocconi, che ha selezionato il PUA della nostra città fra le realtà più significative a livello nazionale. Nato dalla fusione del Punto Unico di Accoglienza, di natura sanitaria, con il Servizio Assistenza Anziani, di natura sociale, il Punto Unico di Accesso vede all’opera un’équipe stabile di lavoro a conduzione unica, composta da personale sanitario del Dipartimento Cure Primarie del Distretto USL di Modena e da personale sociale del Comune di Modena. Svolge una complessa attività di orientamento dell’utenza, di valutazione delle situazioni e di attivazione di servizi e di percorsi assistenziali sia di natura sanitaria che di natura sociale, garantendo anche la necessaria integrazione degli interventi.

L’attività principale si concentra sulle dimissioni protette dei pazienti dall’ospedale, cioè sulle persone che sono in condizioni di non autosufficienza: si vuole così garantire a tutti i cittadini pari opportunità di accoglienza alla rete dei servizi socio-sanitari integrati, assicurando un binario unico dove si realizzano azioni di informazione, orientamento e accesso ai servizi territoriali con una risposta tempestiva ed appropriata. Vi fanno riferimento, oltre ai pazienti e alle loro famiglie, i medici di famiglia, gli ospedali e gli operatori del territorio, per tutta la durata dell’assistenza offerta ai pazienti.

Quanto ai dati di attività, nel corso del 2009 il PUA ha effettuato 1.874 valutazioni, il 50% delle quali a domicilio e il rimanente 50% nei reparti ospedalieri su pazienti in dimissione protetta. A seguito della valutazione, per 1.178 utenti (pari al 63%) è stato attivato il servizio di assistenza domiciliare integrata e per 696 casi sono state attivate altre soluzioni assistenziali, in particolare RSA (Residenza Sanitaria Assistita) di riattivazione, RSA definitiva e case protette. Nel 2009 il 75% circa dei pazienti valutati avevano un’età superiore ai 75 anni e le patologie più ricorrenti sono state tumori, demenze e patologie neurologiche, disturbi del sistema circolatorio e postumi di traumi e fratture.
















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