“Nella giornata di ieri (domenica) – dichiara il dott. Massimo Becchi presidente delle Guardie Ecologiche Volontarie di Legambiente – durante un sopralluogo presso il Secchia a Carpineti è stato scoperto uno scarico di colore nerastro che arrivava direttamene nel Secchia. Dopo aver seguito il piccolo rivolo ci si è trovato presso la discarica Enìa di Poiatica, situata a poche centinaia di metri dal Fiume”. “Dalla colorazione e odore non aveva nulla a che fare con un normale scolo di acque meteoriche e per questo è stata allertata Arpa. Nel tardo pomeriggio, a seguito dei prelievi di Arpa, che ringraziamo per il pronto intervento, e dei tecnici della discarica si è constatato che sono tracimate le vasche del percolato della discarica, che quindi finiva direttamente nel fiume. Questo materiale è quanto proviene dai rifiuti ammassati nella discarica, per effetto della fermentazione e delle pioggie che si infiltrano nella massa di rifiuti. Contiene materiale organico e metalli di ogni tipo dovuti ai processi di decomposizione dei rifiuti in assenza di ossigeno. Proprio per questo motivo e per la sua pericolosità viene prelevato dalle vasche e portato nel depuratore di Mancasale per essere depurato diluendolo nella massa di liquami della città. Quello che sorprende – conclude Becchi – è che non ci sia un sistema di allarme in caso di troppo pieno delle vasche, viste anche le pioggie di questi ultimi mesi, e che solo per caso sia stato scoperto lo scarico considerato che la zona è molto impervia e priva di abitazioni. La pericolosità dello sversamento è anche legata alla fruizione del Fiume, visto che poche centinaia di metri a valle erano presenti molti turisti che fecevano il bagno, ignari di quanto arrrivava nel fiume”.
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