Una operazione condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bologna ha consentito di scoprire una gigantesca frode a danno dell’erario messa in atto da una società bolognese, operante nel settore del commercio all’ingrosso di computer, software e processori elettronici. 25 i denunciati, coinvolte 15 società. Sottratti all’imposizione diretta 400 milioni di euro, di cui ben 80 milioni di evasione dell’Iva.
Tra i denunciati, quindici i responsabili per i quali sono ipotizzati i reati di associazione a delinquere, truffa, frode fiscale e falsa attestazione a pubblico ufficiale. L’attività investigativa è durata ben 4 anni. La frode è stata realizzata attraverso l’emissione di fatture false, attestanti scambi commerciali di prodotti mai effettuati che permettevano di ottenere un indebito credito d’imposta con la conseguente turbativa sul mercato, attraverso una concorrenza sleale attuata con l’applicazione di prezzi inferiori a quelli praticati dai maggiori produttori del settore.
Le ipotesi investigative sono state avvalorate anche da diverse segnalazioni per operazioni sospette inviate da diversi istituti di credito. Le indagini hanno svelato il coinvolgimento di altre numerose società commerciali ubicate nel territorio nazionale nonchè l’utilizzo di ignari cittadini nel ruolo di prestanome al fine di motivare le operazioni mai realizzate.
La complessa attività di indagine, rientrante tra i compiti istituzionali del corpo, è stata coordinata dalle Procure di Bologna, Parma, Forlì, Genova e Como.