Il prefetto Benedetto Basile, all’incontro con i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti dell’economia modenese, ne ha illustrato le finalita’: ”Vogliamo formare una forte rete di collaborazione con Comune, Provincia, associazioni imprenditoriali al fine di intercettare tutti quei segnali che possano denotare la presenza di soldalizi riconducibili alle grandi organizzazioni mafiose”.
”Si vogliono prevenire i rischi di penetrazione e di radicamento nelle attivita’ criminali, specialmente quelle del cosiddetto ‘secondo livello’, che comportano l’infiltrazione nelle attivita’ economiche di ampia portata e l’allontanamento, da parte dei clan, dalle tradizionali attivita’ estorsive di primo impatto”.
Al tavolo anche il sindaco Giorgio Pighi, il presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani, il dg Confindustria Giovanni Messori, i rappresentanti della Direzione del Lavoro provinciale, dell’Ausl e delle associazioni imprenditoriali e della cooperazione. ”Il tavolo – ha precisato il prefetto – non e’ ovviamente una struttura investigativa, ma vuole coinvolgere i diversi soggetti istituzionali e non – enti pubblici, forze dell’ordine, uffici ispettivi di categorie produttive – nella acquisizione di tutti quegli elementi che possano fornire spunti per sviluppare accertamenti o specifiche indagini da parte degli organi di polizia giudiziaria e della competente magistratura”.
Particolare attenzione sara’ posta in questo senso al monitoraggio sugli appalti di opere pubbliche. Le finalita’ del tavolo sono state condivise dal mondo dell’imprenditoria. La Camera di Commercio sara’ punto di riferimento per le associazioni imprenditoriali che segnaleranno gli elementi indicatori di potenziali attivita’ criminali. I riscontri – fa sapere la Prefettura – saranno poi esaminati dal gruppo di lavoro. Basile ha infine annunciato di voler sentire a breve i sindacati per approfondire le verifiche circa il fenomeno del lavoro nero.