Da questa mattina, lunedì 14 giugno, lo stabile di via Adda 77 è completamente sigillato ed inaccessibile.
Questa mattina alle ore 6, infatti, dieci agenti della Polizia Municipale di Sassuolo guidati dal Comandante Stefano Faso, più cinque agenti della Polizia di stato ed altrettanti dei Carabinieri, con il supporto della Croce Rossa e dei tecnici comunali, sono entrati in azione per chiudere e sigillare gli ultimi tredici appartamenti rimasti aperti ed abitati, al termine di un costante lavoro che aveva portato, nelle ultime settimane a chiudere tre dei sei piani presenti oltre ad un’intera ala di un quarto.
L’operazione di questa mattina si è svolta nella più assoluta tranquillità e nella massima collaborazione tra residenti e forze dell’ordine: all’interno degli appartamenti era rimasta solamente una famiglia con un figlio minore, che ha immediatamente accettato l’offerta del comune di Sassuolo per una nuova sistemazione, più diversi single che non hanno opposto resistenza allo sgombero.
“Tutto è andato come doveva – è il commento del Vicesindaco con delega alla Sicurezza Gian Francesco Menani – nella più assoluta calma e con grande rapidità, merito del costante lavoro degli agenti della Polizia Municipale e delle altre Forze dell’Ordine che in queste settimane sono stati sempre presenti all’interno del palazzo, per convincere i più reticenti ad accettare le offerte fatte dal Comune evitando, in questo modo di arrivare allo scontro. La chiusura di questo palazzo, le lastre d’acciaio che ne impediranno l’accesso a chiunque, rappresentano un ulteriore e significativo passo in avanti in un percorso che abbiamo intrapreso sin dal nostro insediamento e che punta a ripristinare la legalità e a garantire la sicurezza all’intera città di Sassuolo, partendo da un quartiere come Braida e da un palazzo come quello di via Adda che, da anni, rappresentano il monumento al degrado e all’illegalità. Un palazzo – conclude il vicesindaco Gian Francesco Menani – che non aveva più i requisiti in fatto di sicurezza per essere abitato e rischiava di mettere a repentaglio l’incolumità di chi vi risiedeva”.
Oltre alla porta d’ingresso, nella giornata di oggi verranno sigillate con lastre d’acciaio tutte le vie d’accesso del primo piano, sia nel fronte che nel retro, per evitare che malintenzionati, arrampicandosi, possano occupare abusivamente l’immobile; le vie d’accesso agli ultimi tre piani erano già state sigillate in precedenza.
“Si tratta di una promessa che facemmo alla città nel corso della campagna elettorale – aggiunge il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – e noi le promesse siamo soliti mantenerle. Con la chiusura di questo palazzo abbiamo voluto eliminare quello che rappresenta il vero simbolo della microcriminalità e della clandestinità di Sassuolo, oltre che del degrado e dell’abbandono figli di un lassismo che per troppo tempo l’ha fatta da padrone”.
Lo stabile di via Adda 77 è suddiviso in sei piani con undici appartamenti per piano, per un totale di sessantasei appartamenti totali, molti dei quali sono stati chiusi e sigillati nei mesi precedenti allo sgombero di questa mattina.
Come detto, questa mattina, solamente una famiglia con un minore è stata trovata all’interno degli appartamenti, gli agenti e i funzionari dei servizi sociali hanno poi accertato la presenza di una persona, single, gravemente ammalata che da poco si era rivolta ai Servizi: l’uomo per il momento è stato sistemato in albergo in attesa di approfondimenti sul caso.
Le offerte del Comune di Sassuolo, per i residenti proprietari, si possono riassumere in questo modo: alle famiglie è stato offerto un appartamento reperito dal Comune e girato con le modalità di Agenzia Casa con una concessione di diciotto mesi; nel caso la famiglia stesse ancora pagando il mutuo per l’appartamento di via Adda il canone di concessione non verrà richiesto per i primi sei mesi.
Ai single, invece, è stato offerto un contributo per risolvere la questione abitativa immediatamente post sgombero, pari all’equivalente di tre notti in albergo.
Nell’operazione che dura ormai da alcuni mesi, in totale sono state sistemate in appartamento nove famiglie con minori, una donna sola ed un invalido. Delle otto famiglie senza minori, invece, tre sono state sistemate in appartamenti condivisi e cinque hanno usufruito del contributo.