Investire molto denaro per un’opera importante come il Museo Casa Natale di Enzo Ferrari è un grave impegno per le casse degli enti locali, in un momento di crisi. Ma può essere ben fatto, e personalmente penso sia stato giusto avviare quest’opera, se intorno la città cresce di conseguenza. Ovvero se l’area si riqualifica di pari passo, se i collegamenti dei trasporti si adeguano, insomma se il progetto si colloca all’interno di una visione globale dell’area.
Attraverso questo progetto c’è la possibilità di riqualificare la zona Tempio che lo chiede a gran voce: e che essendo vicina alla stazione, dalla quale arriverà una parte dei visitatori, potrebbe ricavare percorsi pedonali migliori, ad esempio, e un incentivo ad un commercio di migliore qualità perché attirato da questa nuova prospettiva dell’area.
Bisogna cercare sponsor per questo grande progetto, per le infrastrutture, inventare pacchetti turistici che orientino alla visita della città, tutti quei visitatori che oggi forse vanno solo a Maranello, alla Galleria Ferrari, e che domani arriveranno a Modena.
Dobbiamo fare un passo avanti nella vocazione turistica del nostro capoluogo: parlai tempo fa di una regia unica per il turismo, perchè le sinergie possibili fra luoghi diversi, offerte di pacchetti, ricettività, ed eventi fossero gestite come un unico quadro d’insieme, ebbene questo sarebbe il luogo e il tempo per dar seguito a questo progetto. Naturalmente non può e non deve trasformarsi nell’ennesima poltrona politica: dovrà invece avere una forte vocazione manageriale
Accogliamo l’appello delle associazioni economiche: hanno ragione e credo che di fronte ad un progetto, collaboreranno fattivamente. Ma bisogna mettere in campo idee buone, condivise, per poi chiedere sostegno. Si è parlato di stati generali? Ebbene ecco un terreno di prova su cui confrontarsi.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)