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Carpi, la manovra del Governo, la crisi e la Giunta comunale

“La Manovra finanziaria sarà molto dura. Il Comune di Carpi si attende una riduzione di trasferimenti statali di circa 2 milioni di euro per il 2011 e di almeno 4 milioni per il 2012”. Nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina in Municipio il Sindaco Enrico Campedelli e la Giunta comunale hanno presentato le prime cifre, pur parziali, relative ai tagli che la manovra del Governo potrebbe apportare al Bilancio comunale 2011. Senza contare i minori introiti per l’ente locale che potrebbero sommarsi a causa della diminuzione dei fondi destinati alle Regioni e alle Province e da un calo dalle entrate proprie.

I componenti della Giunta hanno partecipato in Municipio proprio questa mattina ad un incontro nel corso del quale hanno fatto il punto della situazione con sindacati e associazioni di categoria e ascoltato le loro opinioni al riguardo. Nelle prossime settimane proseguiranno le riunioni che l’amministrazione comunale terrà con le forze sociali e il mondo associativo cittadino, mentre per avere un quadro più preciso delle linee strategiche contenute nel Bilancio di previsione 2011 bisognerà attendere almeno l’autunno. Intanto però il Comune ha deciso di proporre nelle prossime settimane un Bando ‘anticrisi’, un provvedimento con il quale Palazzo Scacchetti intende sostenere le famiglie in difficoltà a causa della crisi, con una dotazione sia di fondi comunali che della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

“La manovra del Governo – spiega Campedelli – risulta fortemente iniqua, in buona misura insostenibile e inefficace rispetto all’esigenza di sostenere e accompagnare la ripresa economica. Non contiene alcuna riforma strutturale della spesa pubblica e i tagli operati non seguono alcun criterio di selezione ed equità. Si colpisce il lavoro dipendente pubblico senza operare alcuna distinzione tra i diversi redditi e i diversi comparti. Si trascura, o si finge di non sapere, che in questo modo molti redditi familiari vengono colpiti due volte. Il taglio dei trasferimenti per l’Emilia Romagna ha poi questa dimensione: – 600 milioni di euro per la Regione; – 120 milioni di euro per i Comuni; – 22 milioni di euro per le Province. Si tratta, per il 2011, di 742 milioni di entrate in meno, che saliranno a 850 milioni nel 2012. La Regione Emilia Romagna, con il proprio Bilancio 2010, ha assicurato, complessivamente, 489 milioni di euro per il Fondo regionale della non autosufficienza e 62 milioni di euro per il Fondo sociale regionale. Sommando a queste risorse regionali quelle assicurate dai bilanci degli enti locali che, per i soli servizi rivolti alla non autosufficienza, sono quantificabili in circa 150 milioni di euro, appare evidente come la manovra proposta dal Governo non colpisca gli sprechi ma direttamente i servizi per i cittadini e le famiglie”.

“Se dal Parlamento non usciranno modifiche sostanziali, al danno diretto derivante dalla compressione dei redditi si sommerà un inevitabile riduzione della quantità e qualità di servizi essenziali, i cui costi ricadono in parte sugli utenti e in larga misura sui bilanci degli enti locali (Case protette, Rsa, centri diurni, assistenza domiciliare, asili nido, scuole materne, mense scolastiche, trasporti, contributi per l’affitto ecc.). Anziché consentire ai Comuni con i conti in regola e le risorse disponibili di poter aprire nuovi cantieri e poter procedere a pagare le imprese per i lavori già eseguiti, la manovra – afferma dal canto suo l’assessore al Bilancio Cinzia Caruso – rende ancora più stringenti i vincoli e le sanzioni. La conseguenza, nell’immediato, temiamo possa essere quella di una ulteriore riduzione degli investimenti per i prossimi anni e di un ulteriore allungamento dei tempi di pagamento”.

















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