“Nonostante la crisi, il settore dei pubblici esercizi non riscontra al momento particolari flessioni. Il numero di bar e ristoranti in provincia di Modena è rimasto sostanzialmente invariato e l’incremento, atteso con l’introduzione della nuova delibera regionale in vigore dallo scorso anno non ha prodotto alcuna impennata delle richieste per l’apertura di nuove attività. Sono cresciute invece in modo considerevole le attività di tipo agrituristico e associazionistico: dal 2003 ad oggi in alcuni casi l’aumento è stato dell’80%”. È Fiepet Modena a farlo notare, l’associazione dei pubblici esercizi e del turismo che aderisce a Confesercenti, presentando una panoramica sulla situazione attuale del settore sul territorio provinciale modenese.
La rilevazione, effettuata a partire dall’entrata in vigore della normativa regionale L. R. 14/03 che prevedeva un’unica tipologia autorizzativa, senza più distinzione tra bar e ristoranti, fino alla delibera regionale N°1879, del 23 novembre 2009 – quella che semplifica ulteriormente l’autorizzazione per l’apertura di un’attività, in ossequio alla direttiva europea “Bolkestein” passando da criteri quantitativi a criteri specificatamente qualitativi di tipo urbanistico, sanitario e professionale – ha preso in esame l’andamento dell’offerta dei pubblici esercizi in regione suddivisi tra le diverse tipologie di insediamento. Sono attualmente 3282 i pubblici esercizi in attività sul territorio modenese di cui 2613 bar e ristoranti, (l’80% del totale). Un dato che, dopo la flessione del periodo 2003-2007, ha ripreso a crescere segnando fino allo scorso anno un sensibile incremento degli esercizi commerciali, secondo in regione solo a Bologna. Segno comunque che nonostante la crisi economica e il pesante abbassamento della domanda c’è la ferma volontà da parte degli operatori del settore di continuare ad investire.
Sono invece 669 le attività operative in provincia non soggette a programmazione. Suddivise in 226 attività di intrattenimento e svago, 299 circoli e 144 altre attività comprendente anche la tipologia degli agriturismi, occupano attualmente il quarto posto in regione – dietro a Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena – e hanno segnato a partire dal 2003 un incremento con punte anche dell’80%, come è avvenuto ad esempio proprio per le aziende agrituristiche. Sul territorio modenese operano infatti 112 imprese di questo tipo – 44 in Appennino e 68 al di fuori – che contano 682 posti letto e 376.193 pasti autorizzati.
“Sono dati a cui guardiamo con grande attenzione, soprattutto alla luce della vertiginosa crescita che hanno avuto in così poco tempo – spiega Daniele Cavazza responsabile provinciale di Fiepet Confesercenti Modena con riferimento allo sviluppo delle attività non soggette a programmazione – Auspichiamo quindi ci sia da parte anche di queste tipologie di imprese, che siano aziende agrituristiche, associazioni o circoli, il pieno rispetto della normativa vigente. Per questo invitiamo le autorità preposte ad intensificare i controlli così da stroncare sul nascere forme di concorrenza sleale e abusivismo che vanno a penalizzare in primo luogo chi opera in modo corretto e onesto. Quanto all’apertura di attività commerciali, certamente la nuova delibera regionale ha portato ad una concreta liberalizzazione del settore del pubblico esercizio – ha aggiunto Cavazza – Al momento però non si registra nessuna crescita del numero dei pubblici esercizi in provincia. Il mancato aumento della domanda dei consumi dovuto in primo luogo al perdurare della crisi economica, fa pensare ad una previsione di sostanziale stabilizzazione dell’offerta e quindi di tutto il settore. C’è invece da parte degli operatori la volontà di continuare ad investire per qualificare ulteriormente l’offerta. Per questo ribadiamo la necessità e l’utilità di sostenere l’innovazione e la valorizzazione del territorio”.