«Il distretto sanitario di Mirandola mostra in generale una buona tenuta sui tempi di attesa per le visite specialistiche rispetto alle indicazioni regionali. Per le prestazioni oculistiche, neurologiche, dermatologiche, cardiologiche e per l’ecografia all’addome, che presentavano un indice di risposta inferiore alla media, sono stati previsti e attivati incrementi di offerta». Lo ha comunicato Mario Galli, assessore provinciale alle Politiche sociali, rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza di Luca Ghelfi (Pdl) sulle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie e sulla situazione del presidio ospedaliero a Mirandola e nell’area nord. Con il precedente Pal (Piano attuativo locale), come ha spiegato l’assessore Galli riportando le informazioni fornite dall’Azienda Usl, si è attivato «un percorso di crescita, trasformazione, manutenzione e collegamento con la rete provinciale dell’ospedale di Mirandola per un investimento totale di oltre 17 milioni di euro». Tra le realizzazioni di particolare interesse, come ha sottolineato l’assessore, ci sono il coordinamento all’interno della Reti provinciali per l’ictus e per l’infarto che hanno permesso la riduzione costante della mortalità per queste patologie e la recente acquisizione della Risonanza magnetica grazie alla quale sono aumentate le prestazioni neuroradiologiche a favore dell’intera area nord.
«Ma la rete nella Bassa modenese presenta ancora diverse falle» ha replicato Luca Ghelfi, tanto che, ha aggiunto, «molti cittadini preferiscono andare a curarsi negli ospedali lombardi, più vicini di Modena. La definizione del nuovo Pal ci dà ora l’opportunità, che spero venga colta, di dare risposta a esigenze incontestabili».