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Modena, Cooperazione internazionale: contributi per 450 mila euro, 28 progetti nel mondo

Il rafforzamento delle filiere produttive delle imprese agroindustriali in una regione del Kenya a opera del Cefa, una scuola in Burkina Faso realizzata dal gruppo Bambini del deserto, interventi per i giovani del Saharawi coordinati dall’associazione Kabara Lagdaf, consultorio e prevenzione oculistica in Ghana a cura di Africa libera. Sono i quattro progetti che guidano la graduatoria del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo che per il 2010, con la priorità assegnata all’Africa, mette a disposizione delle attività del volontariato modenese nel mondo 450 mila euro di contributi.

L’iniziativa è promossa per la seconda volta insieme da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Complessivamente i progetti finanziati sono 28 per 400 mila euro, mentre altri 50 mila euro sono riservati a una decina di iniziative di promozione della cooperazione internazionale che si svolgono nei comuni dell’area di riferimento della Fondazione. Tra queste anche la quinta Festa della cooperazione e della solidarietà internazionale in programma proprio in questi giorni, fino al 6 giugno, al parco Amendola a Modena.

Nelle scorse settimane si sono conclusi i lavori della commissione tecnica che ha assegnato i contributi, diversificati in base alle spese previste e al punteggio ottenuto per la qualità: si va da un minimo di 2.500 euro ai 30 mila euro assegnati al Cefa per il progetto ritenuto migliore. L’investimento complessivo attivato grazie ai contributi è intorno ai due milioni di euro. Gli ambiti di intervento sono quelli della salute e salvaguardia dell’ambiente, dello sviluppo agricolo e sicurezza alimentare, delle infrastrutture economiche e socioculturali, dell’istruzione, dell’educazione alla pace e della valorizzazione del ruolo delle donne nella società.

Mentre l’Africa era stata indicata come area prioritaria d’intervento, il tema considerato prioritario dai promotori è stato quello relativo alla valorizzazione nel paese d’origine delle competenze acquisite in Italia da parte degli immigrati. «Il Fondo – ricordano i promotori – è stato costituito razionalizzare e rendere ancora più efficaci gli interventi promossi già da anni dagli enti locali semplificando le procedure di istruttoria e di gestione e garantendo, con i criteri di selezione dei progetti e i meccanismi di controllo, di evitare sprechi e verificare il mantenimento degli impegni».

Solidarietà modenese in Africa e non solo

I 28 progetti internazionali finanziati da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena sono realizzati da altrettante associazioni, organizzazioni non governative (ong) od Onlus un po’ in tutti i continenti. E’ comunque all’Africa che è destinata la maggior parte delle risorse, circa 250 mila euro. Oltre ai progetti di Cefa in Kenya, dei Bambini del deserto in Burkina Faso, di Kabara Lagdaf nel Saharawi e di Africa libera in Ghana, infatti, sono “africani” anche i progetti dell’Uisp e dell’Auser in Algeria (entrambi per le popolazioni del Saharawi), dell’Alfeo Corassori e delle Guardie ecologiche volontarie in Madagascar (il primo nel villaggio Ilena, il secondo nella regione di Ihorombè), di Hewo e di Moxa in Etiopia (il primo nel villaggio di Garbo, il secondo per la promozione di una rete di produzione di miele), dell’Arci in Mozambico, della comunità Papa Giovanni XXIII nello Zambia, di Medici con l’Africa in Tanzania, di Emergency in Sierra Leone (saranno acquistati tavoli operatori per l’ospedale di Goderich), di Teranga in Senegal, di Africa nel cuore in Kenya (centro sanitario e pozzo a Thome-Rumuruti), della Unity association in Ghana, con la realizzazione di una scuola elementare a Kwesitwikrom.

All’America sono destinati 74 mila euro per quattro progetti, uno in Paraguay dell’Aseop e tre in Brasile, dedicati in particolare all’avviamento al lavoro, promossi da Avsi, Amazzonia sviluppo e Modena Terzo Mondo.

Altri quattro progetti, per un totale di 60 mila euro, riguardano l’Asia e il Medio Oriente. Overseas e Nexus intervengono in due aree della Palestina, nel di Ain Arik e a Gaza, mentre Vittorino Carra solidarietà sviluppo un’iniziativa al centro materno infantile di Manaoag nelle Filippine e Nai Tese propone un programma di istruzione per i bambini di strada in Cambogia.

Tre progetti, per quasi 15 mila euro, riguardano anche l’Europa dell’Est: Porta aperta onlus interviene in Kosovo con percorsi di educazione alla pace, per adulti e per bambini; la Polivalente 87 e Gino Pini in Ucraina, con una biblioteca e corsi scolastici a Kagarlik; l’associazione Chernobyl in Bielorussia con il progetto Rugiada 2010 sviluppato dai gruppi di Maranello, Fiorano e Formigine.
















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