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Osservatorio Asl Bologna: l’dentikit del cocainomane

Libero professionista con reddito medio elevato, maschio di età compresa tra i 35 e i 40 anni, con problemi in famiglia e isolato dal resto della comunità: questo l’identikit del cocainomane emerso dallo studio dell’Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche dell’azienda Usl di Bologna condotto su scala nazionale. Nella ricerca – presentata nell’ambito del convegno “Moda, merce, marginalità e malattia: i paradigmi delle dipendenze” curato dallo stesso Osservatorio, dalla facoltà di Scienze della formazione dell’ateneo bolognese in collaborazione con la Federazione italiana comunità terapeutiche – sono stati intervistate 12.811 persone (di età media di 25 anni e con un reddito medio pari a 728 euro mensili) scelte casualmente in nove regioni italiane e 1774 cocainomani in contatto con comunità terapeutiche, Sert e strutture di accoglienza pubbliche o private.

Per un soggetto su quattro l’uso recente di cocaina è motivato per favorire effetti prestazionali nelle relazioni con gli altri o nel lavoro. Tra gli intervistati il 16% spende metà del proprio stipendio mensile per l’acquisto della cocaina. La maggioranza del campione preso in esame consuma a casa o in contesti ricreativi, uno su tre per strada e uno su cinque al bar. Mediamente – secondo l’analisi – prima della cocaina vengono utilizzate da quattro e cinque altre sostanze stupefacenti e trascorrono circa 4 anni dal primo uso di una sostanza illegale al primo uso della cocaina.

Lo studio ha individuato tre tipologie di cocainomani: i soggetti che usano solo cocaina (mediamente più giovani col reddito medio più elevato e con alto livello di istruzione), i soggetti con uso successivo di eroina (30 anni, reddito mediamente più basso, bassa scolarità, lavoratori dipendenti) ed, infine, i soggetti passati dall’eroina alla cocaina (oltre 34 anni, bassa scolarità, molti disoccupati e una quota rilevante vive da solo).

Più in generale la ricerca ha preso in esame il fenomeno della droga nei suoi vari aspetti. Il 62% del campione pensa che l’uso di droga sia molto pericoloso. Tale percezione e più elevata per chi non ha mai provato o per chi ha smesso di assumere sostanze stupefacenti. Tra gli intervistati il 34.5% ha usato nell’ultimo anno cannabis, l’11.7% cocaina, 5.1% ecstasy, 3% oppio, 3% funghi allucinogeni, 2.9% popper. Sul fronte dei comportamenti pericolosi il 42% del campione ha ammesso di aver guidato almeno una volta dopo aver bevuto alcolici e il 38% ha usato alcol insieme a stupefacenti almeno una volta nel corso della stessa serata.
















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