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Ferrari SpA rilascia l’Attestato per vetture di interesse storico alla “Breadvan”

Ferrari SpA, attraverso il reparto Ferrari Classiche, ha recentemente rilasciato l’Attestato per vetture di interesse storico alla 250 GT Berlinetta passo corto (telaio 2819) celebre con il soprannome “Breadvan”. Lo speciale documento, disponibile dal 2009, è dedicato alle Ferrari che, pur non rispondendo ai criteri fissati da Ferrari nell’ambito della “Procedura di Certificazione Ferrari”, in ragione della loro storia sportiva e/o della partecipazione a rilevanti eventi internazionali, presentano appunto un interesse storico. Fra i casi di questo tipo conosciuti nel settore delle Ferrari d’epoca, probabilmente la Breadvan rappresenta l’esempio più emblematico, anche in considerazione della sua peculiare configurazione.

Si tratta infatti di un esemplare unico, frutto di una storia molto particolare. Uscita dai cancelli della fabbrica di Maranello nel 1961 come 250 GT Berlinetta passo corto in versione “Competizione”, questa prende parte alla gara Tour de France con i piloti Gendebien e Bianchi nello stesso anno, prima di essere acquistata dal Conte Volpi di Misurata che la porta alla 1000 km di Parigi con Trintignant e Vaccarella tra le fila della Scuderia Serenissima.

Nel 1962 il Conte commissionò all’ing. Giotto Bizzarrini di disegnare una vettura che potesse competere con le 250 GTO. Vennero dunque modificati freni e sospensioni e adottata una carrozzeria con un innovativo studio aerodinamico intorno a un motore abbassato, per migliorare le prestazioni. Da qui nasce il soprannome Breadvan (“furgonetta del pane”) della vettura, assegnatoli dalla stampa britannica per la caratteristica forma del vano posteriore. Celebre la prima competizione alla quale l’auto partecipa nell’anno della sua trasformazione, la 24 Ore di Le Mans con Abate e Davis, non terminata per problemi di trasmissione. Sono diverse le gare disputate dalla Breadvan successivamente, anche con piloti di eccezione quali Scarfiotti nuovamente alla 1000 km di Parigi, fino a chiudere la sua attività agonistica nel 1965 alla Coppa Gallenga di Roma.

FERRARI CLASSICHE

L’ente, costituito nel 2006 nella sua attuale sede per fornire ai proprietari di auto d’epoca Ferrari i servizi di restauro e manutenzione, assistenza tecnica e certificazione di autenticità, ha rilasciato sinora oltre 1250 certificazioni, attraverso una importante attività di ricerca basata sui disegni originali delle vetture storiche del Cavallino Rampante contenuti nell’archivio tecnico-storico dell’Azienda. Il Certificato di autenticità è rivolto alle Ferrari stradali che hanno superato i vent’anni dalla produzione e a tutte le vetture in serie limitata e da competizione, Formula 1 incluse, indipendentemente dal loro anno di costruzione. Il documento di certificazione attesta ufficialmente l’autenticità della vettura col vantaggio di diventare garanzia qualificante in caso di vendita della vettura stessa. Introdotto lo scorso anno, l’Attestato per vetture di interesse storico è ora disponibile per le Ferrari che, pur non rispondendo ai criteri fissati da Ferrari nell’ambito della “Procedura di Certificazione Ferrari”, in ragione della loro storia sportiva e/o della partecipazione a rilevanti eventi internazionali, presentano un interesse storico.

Tra i diversi restauri, nel recente passato sono stati completati i lavori di cinque esemplari di particolare rilevanza. La prima di queste vetture in ordine di tempo è stata la 250 GT (telaio 0419 GT) del 1956 che oltre al premo quale miglior restauro al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, in gennaio ha ricevuto anche l’analogo riconoscimento assegnato in occasione dell’evento Cavallino Classic negli USA. Successivamente è stata la volta della 250 GT Berlinetta passo corto (telaio 2735), vincitrice di quattro gare con Stirling Moss nel 1961, ritirata dall’attuale proprietario presso l’officina di Ferrari Classiche a Maranello alla presenza dello stesso ex pilota britannico. A seguire la 750 Monza (telaio 0554) del 1955, riverniciata nella sua splendida livrea originale bianca con goccia centrale blu chiaro, e la Monoposta Corsa Indianapolis (telaio 0388), esemplare unico fabbricato da Ferrari nel 1953. Questo venne sviluppato come prototipo in preparazione alla 500 Miglia di Indianapolis. A questa gara alla fine non partecipò, disputando però diverse altre competizioni nel corso degli anni ’50. Ad aggiungersi recentemente a questi modelli è stata la 250 LM (telaio 5845), vettura del 1964, vincitrice del GP d’Austria del1965, edizione riservata ai modelli sport, con al volante il giovane e promettente Jochen Rindt.
















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