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Ospedale Mirandola: donato un microscopio di ultima generazione alla Citopatologia

Un microscopio di ultima generazione è stato donato all’Unità operativa di Citopatologia dell’Ospedale “S. Maria Bianca” dall’Associazione ONLUS “La Nostra Mirandola”. E’ il primo microscopio con modalità computer assistita in Italia, che pone il nosocomio mirandolese all’avanguardia nella diagnosi dei tumori del collo dell’utero.Il “ThinPrep Integrated Imager” ha un valore di 60mila euro ed è stato acquistato grazie all’instancabile lavoro della professoressa Nicoletta Vecchi Arbizzi, presidente dell’associazione mirandolese che sta raccogliendo i fondi fra imprenditori e aziende (Quirino Baraldini Costruzioni, Carlo e Renata Barbanti, CPL Concordia, Icotet di Covezzi, Menù s.r.l., Banca Popolare dell’Emilia-Romagna). “Esprimiamo la nostra gratitudine e riconoscenza a tutti i donatori che hanno finora partecipato all’acquisizione di questo importante strumento e che in passato hanno contribuito ad altre importanti donazioni – afferma la professoressa Arbizzi – Non abbiamo ancora completato la raccolta dei fondi, ma siamo sicuri che la comunità mirandolese saprà, ancora una volta, rispondere positivamente. Ci aspettiamo anche la massima collaborazione dall’azienda sanitaria e dalle istituzioni. Il microscopio è solo l’ultima delle acquisizioni: la nostra associazione ha recentemente donato due attrezzature all’ortopedia e alla fisiatria”.

Il microscopio, donato all’Unità operativa di Citopatologia diretta dal dott. Orville Raisi, è uno strumento per analisi computer assistite di campioni cervico vaginali, estremamente importanti per la diagnosi e la prevenzione dei tumori dell’utero. Esegue una scansione di tutto il vetrino da esaminare, memorizza le immagini, le elabora utilizzando un algoritmo che ne esamina le caratteristiche per identificare cellule o gruppi di cellule anormali. Il sistema seleziona sul vetrino posto in esame ben 22 campi di interesse diagnostico che vengono memorizzati nel database e sottoposti, quindi, all’esame del citologo.

L’apparecchiatura consente dunque una maggiore produttività e una maggiore sensibilità dei test, in quanto il citologo concentra la propria attenzione solo sugli aspetti rilevanti selezionati dall’apparecchiatura. Infine offre la possibilità di memorizzare ed archiviare elettronicamente le immagini selezionate. L’avanzata funzionalità del microscopio è in grado di essere utilizzata dall’équipe diretta dal dr. Raisi anche perchè quest’ultima ha perfezionato, dal 2007 ad oggi, le metodiche di allestimento di campioni citologici in fase liquida. Il connubio tra questa metodologia e il nuovo sistema di lettura computerizzata permetteranno un miglioramento significativo della qualità degli esami citopatologici presso l’Ospedale di Mirandola, che è l’unico in provincia di Modena ad avere un’Unità Operativa complessa di Citopatologia in grado di esaminare in media 30 mila campioni all’anno.
















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