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Ausl Modena: precisazioni sul caso di legionella all’ospedale di Baggiovara e sul centro trasfusionale

Con riferimento al centro trasfusionale, va fatta una premessa: anche a Modena, come in tutta la Regione, c’è un unico centro a valenza provinciale ed è collocato presso il Policlinico.

Si tratta di un efficiente Servizio di Medicina Trasfusionale che ha sempre assicurato l’adempimento dei compiti previsti dalla normativa, sia in termini di raccolta delle donazioni che di distribuzione dei prodotti trasfusionali in tutte le strutture di ricovero del territorio. A Baggiovara la necessità di sangue per le attività programmate – interventi chirurgici o pazienti con patologie croniche che necessitano di frequenti trasfusioni – è garantita attraverso una dotazione di unità trasfusionali conservate nelle quattro frigo emoteche, dislocate in modo da assicurare a ogni reparto dell’ospedale l’immediata disponibilità della terapia.

Con procedura analoga a quella adottata per i pazienti trattati in emergenza al Policlinico, a Baggiovara le urgenze sono garantite da una dotazione di 22 sacche che possono essere immediatamente impiegate, anche in assenza di tipizzazione, per soddisfare le necessità dei pazienti soccorsi in emergenza; contestualmente viene attivata la specifica procedura di urgenza che permette di avere la disponibilità di sangue proveniente dal centro trasfusionale, compatibile col paziente.

Con riferimento alla legionella, si precisa che a tutt’oggi risulta un solo caso, sul quale peraltro è ancora in corso un’indagine. Rispetto alle dichiarazioni inoltre su presunte inadempienze, va chiarito che si collegano due situazioni tra loro nettamente distinte: le vasche di deposito dell’acqua potabile sono in realtà due serbatoi, tra loro collegati, che permettono, in sicurezza, di compensare improvvisi cali di portata o eventuali interruzioni dell’erogazione dell’acqua; acqua che, va aggiunto, è sottoposta a regolari trattamenti di clorazione e, comunque, non è stagnante.

La questione sollevata nulla ha che vedere con l’installazione di una serie di filtri ad alcuni rubinetti. In questo caso si fa riferimento a uno dei numerosi interventi messi in atto subito dopo l’accertamento dell’infezione, in aggiunta alle ordinarie attività di controllo. Tutto questo in applicazione delle linee guida della Regione Emilia-Romagna per la prevenzione e il controllo della legionellosi.

Infine per quanto attiene al Pronto Soccorso di Pavullo, nelle occasioni in cui l’equipaggio con medico e infermiere è impegnato sul territorio, si attua una specifica procedura che prevede l’attivazione immediata del medico di guardia di medicina interna, in attesa dell’arrivo in sede del medico reperibile di pronto soccorso; quindi, in realtà, l’infermiere, non si trova mai solo.

Per quanto attiene Castelfranco, va precisato che il Punto di primo Intervento è attivo durante la giornata, per dodici ore, fin dal 21 maggio 2007; inoltre è disponibile, 24 ore su 24, un’ambulanza con autista e infermiere che può contare, in caso di necessità, sull’appoggio di un’automedica con a bordo un infermiere e un medico proveniente da Modena.

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