Sciopero lunedì 22 marzo 2010 con presidio di 24 ore davanti ai cancelli alla Ceramica Lord di Novi di Modena (via Gazzoli 85). La giornata di lotta è stata indetta dai sindacati di categoria Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Uilcem/Uil della zona di Carpi, su mandato dell’assemblea dei lavoratori, contro la decisione unilaterale e improvvisa della proprietà di chiudere l’azienda lasciando a casa 49 tra lavoratori e lavoratrici mettendo i sindacati di fronte al fatto compiuto.
La ceramica Lord sta attraversando da mesi una fase di crisi dovuta al calo delle commesse per arrivare gradualmente alla definitiva mancanza di esse.
Per fronteggiare questa situazione di crisi aziendale e tutelare il piùpossibile i lavoratori, da giugno 2009 è stata attivata una prima cassa integrazione ordinaria per parte dei dipendenti, a settembre 2009 sono stati sottoscritti contratti di solidarietà per 34 dei 68 dipendenti e da novembre, in assenza di commesse, è stata attivata un’altra procedura di Cigo per tutti gli addetti (a zero ore per i 25 addetti in produzione).
“A febbraio di quest’anno – spiegano i sindacalisti di Filctem Femca e Uilcem Mara Mantovani, Roberto Giardiello e Alberta Boschini – avevamo avviato un confronto con la proprietà per l’affitto di ramo d’azienda con passaggio dei lavoratori della parte commerciale alla ceramica Maiorca di Scandiano. Eravamo disponibili a discuterne poiché ci era stato assicurato che l’accordo con la Maiorca avrebbe portato nuove commesse per la Lord, assicurando quindi la continuità della produzione a Novi” spiegano ancora i sindacalisti.
Poi a marzo tutto precipita, il 15 marzo l’azienda ha presentato richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Modena per cessazione di attività, mettendo i Sindacati di fronte al fatto compiuto, così come di fronte al definitivo passaggio di 17 dipendenti e di 1 dirigente dalla Lord allaMaiorca, avvenuto ovviamente senza l’accordo sindacale.
“Adesso i 49 addetti rimasti in capo alla Lord perderanno il posto di lavoro – aggiungono Mantovani, Giardiello e Boschini – perciò chiediamo impegni precisi alla proprietà per estendere loro tutte le tutele possibili”.
I Sindacati sono in attesa di un incontro con la proprietà nei prossimigiorni presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive. Rivendicano impegni e garanzie per l’avvio di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria a partire dal 15 marzo (con sospensione di Cigo e contratti di solidarietà in essere), per l’anticipo da parte aziendale del pagamento della cassa integrazione per non lasciare lavoratori e lavoratrici per lungo tempo senza reddito, e soprattutto per la ricerca di un acquirente serio che sia disposto a salvaguardare la continuità produttiva della Lorde tutti gli occupati.
(nota di Filctem/Cgil-Femca/Cisl Carpi e Uilcem/Uil Modena)