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Sanità Modena, Leoni (PDL): per gli ospedali della provincia serve un piano di emergenza

“Vogliamo ricostruire un sistema sanitario che Errani ha smantellato. Vogliamo potenziare anziché chiudere gli ospedali della provincia. Vogliamo un sistema sanitario che parta dalle esigenze dei cittadini e non dalla volontà dei manager e dei politici di sinistra. Vogliamo che i buchi di bilancio non si ripercuotano sui cittadini con nuove tasse e tagli ai servizi”.“Questa è l’unica via per salvare la rete sanitaria provinciale condannata al collasso finanziario e strutturale dall’incapacità delle Giunte si sinistra. Errani e Bissoni ci hanno lasciato in eredità un buco da 37 milioni nella sola provincia di Modena che si aggiunge ai 60 milioni di disavanzo dell’Ausl di Forlì. Basterebbe questo dato per non avere dubbi sulla necessità di mandare a casa Errani alle prossime elezioni. Ma c’è un motivo in più. Per ripianare il disavanzo Errani aumenterà il bollo auto o le tasse regionali e presumibilmente continuerà a tagliare risorse sulla rete sanitaria provinciale già smantellata in questi ultimi anni, condannandola alla morte per soffocamento. Non vogliamo che siano nuovamente i cittadini ed i malati a pagare sulla loro pelle il conto gli errori della Giunta Errani”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale, Candidato capolista del Popolo della Libertà, Andrea Leoni aprendo la conferenza stampa organizzata a Modena con la Senatrice Laura Bianconi, componente della Commissione parlamentare Igiene e Sanità e responsabile regionale sanità per il Popolo della Libertà.

“La programmazione sanitaria regionale che ha concentrato tutto a Baggiovara – ha affermato Leoni – si è dimostrata, come da noi ripetutamente denunciato, sbagliata e dannosa. Da Carpi a Pievepelago, da Sestola a Finale Emilia, da Castelfranco a Mirandola abbiamo denunciato ed assistito in questi ultimi 5 anni ad una capillare distruzione della rete sanitaria provinciale. Ricordiamo solo negli ultimi mesi la chiusura nelle ore notturne del pronto soccorso dell’ospedale di Castelfranco, la cancellazione del medico dal punto di primo soccorso di Sestola, Fanano, Montecreto, il dimezzamento dei posti letto nel reparto di ortopedia e la riduzione del 20 per cento in quello di chirurgia dell’ospedale di Mirandola, la riduzione del 40% degli interventi operatori ed il raddoppio dei tempi di attesa all’ospedale di Carpi, la cancellazione del medico legale a Montefiorino e Pievepelago, il taglio di uno dei tre pediatri di base che coprono l’area di Finale Emilia, l’allungamento a oltre sei mesi delle visite odontoiatriche all’ospedale di Pavullo. Questi sono i veri frutti della cosiddetta riorganizzazione sanitaria che ha concentrato tutto all’ospedale di Baggiovara, prosciugando i presidi sanitari della provincia. Oggi i cittadini hanno meno servizi sanitari di ieri. Noi abbiamo i dati per dimostrarlo. Ho presentato ben 120 interrogazioni in Regione per difendere i modenesi dalla scure di Errani. Per la sinistra riorganizzare fa rima con tagliare. I modenesi sanno bene che è necessario cambiare rotta”.

“I cittadini emiliano-romagnoli e modenesi sono parte lesa in questa disastrosa situazione creata da Errani – ha affermato la Senatrice Laura Bianconi della Commissione Sanità. Non crediamo alle rassicurazioni dell’Assessore Bissoni che si dichiara convinto che non saranno intaccati i servizi sanitari, che non saranno aumentate le tasse ai cittadini e che la necessità di ripianare i buchi non si ripercuoterà nuovamente in tagli ai danni degli ospedali più piccoli. I buchi lasciati da Errani stanno ripercuotendosi anche sulla rete delle convenzioni attivate dall’Ausl con le Rsa, le case di cura o di riabilitazione. Tutto ciò è da evitare con una politica che parta dalle esigenze dei cittadini, dalla loro libertà di scegliere dove curarsi e da una piena integrazione tra pubblico e privato”.
















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