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Tavola rotonda di Confagricoltura Reggio con i candidati al Consiglio Regionale dell’E.R.

La Confagricoltura provinciale ha voluto chiamare a raccolta i politici in corsa alle elezioni regionali di fine marzo per presentare le priorità delle aziende agricole e sondare le intenzioni della politica che da troppo tempo sembra dimenticarsi di una delle voci più importanti dell’economia locale e nazionale. Hanno risposto all’appello: Gabriele Fossa della Lega Nord, Fabio Filippi, Giuseppe Pagliani e Marco Eboli per il Popolo della Libertà, Marco Barbieri e Mirco Tutino per il Partito Democratico e Tarcisio Zobbi per l’Unione di Centro. A loro è stato sottoposto un documento con undici punti irrinunciabili per dare nuovo ossigeno al comparto:

1-Modificare la legge regionale 15/97 abrogando la delega alle Province (a Reggio Emilia la Provincia lavora in modo molto proficuo e costruttivo con l’associazione ma in altre realtà non è così e dunque essendo il documento di area vasta e in ambito regionale, è stata valutata l’opportunità di inserire questa richiesta)

2- Certezza di accesso alla risorse Comunitarie

3- Superamento della politica restrittiva vissuta fino ad oggi dal sistema agricolo

4- Riconoscimento del valore strategico del sistema agro-alimentare regionale

5- Riconoscimento del ruolo di presidio del territorio svolto dalle imprese

6- Portare la parte della Sanità ( Servizio veterinario) sotto la competenza dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura

7- Portare la materia della caccia sotto la competenza dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura

8- Impostare una politica di tutela e preservazione dell’ambiente in cui l’azienda sia posta al centro del sistema come valore su cui investire e non come soggetto da controllare e vessare.

9- Piano Territoriale Regionale come strumento di preservazione del territorio

10-Rivisitazione profonda del Piano di Tutela delle acque

11-Riportare la tutela della proprietà in capo alle aziende mediante il riconoscimento a queste delle risorse asportate da soggetti esterni all’azienda.

La redditività del settore è calata in un anno del 25%- ha spiegato il presidente dell’Associazione reggiana Lorenzo Melioli (foto) – e serve una ristrutturazione seria del sistema agro alimentare. Meno burocrazia, contributi erogati in tempi rapidi, riportare la suinicoltura a Reggio e una risposta adeguata al bisogno di acqua dell’agricoltura con invasi a monte.

La Tavola Rotonda organizzata all’Hotel Airone ha rappresentato un’occasione per un confronto unico nel suo genere al quale hanno partecipato diversi esponenti del gruppo dirigente della Confagricoltura e molto stimolante per le proposte e le sollecitazioni scaturite che hanno chiamato in causa tutti gli schieramenti politici.

In estrema sintesi, al politica ha coralmente espresso un apprezzamento alle richieste giudicate di estremo buon senso. In particolare la Lega auspica che il federalismo fornisca le risposte capaci di dare veri poteri agli organi sul territorio prima fra tutti la Regione, il Pdl ha criticato i blocchi continui degli ambientalisti e l’atteggiamento della giunta Errani tutta spostata sulla Romagna. Sono state ricordate le 2.000 leggi regionali oggi applicate in Emilia Romagna mentre la Lombardia le ha abbassate a meno della metà. Marco Barbieri consigliere regionale del Pd ha rimandato le critiche al governo nazionale e a proposito della Direttiva Nitrati ha ricordato che questo “non è un problema delle regioni che giustamente la applicano ma di quelle che ancora non lo fanno” ha poi ricordato la Riforma dei Consorzi di Bonifica ammettendo che è tempo di affrontare il problema degli invasi. Mirco Tutino sempre del centro sinistra ha richiamato l’attenzione sulla necessità di maggiore formazione per il ricambio generazionale e per questo servirebbero Corsi dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia sulla Zootecnia, la veterinaria e l’Agraria. Zobbi dell’Udc ha confermato l’importanza di avere meno lacci e lacciuoli per lo sviluppo dell’energia alternativa e le fonti rinnovabili nuova frontiera dell’economia agricola. Richiesta da tutti i candidati una politica più drastica sui tagli degli ungulati in montagna e la realizzazione, dopo anni di promesse, della Diga di Vetto. In particolare sul Biogas e gli impianti per il fotovoltaico, ha lamentato il Presidente Melioli, c’è molta confusione tra Comuni anche limitrofi che non sapendo come comportarsi sospendono ogni possibilità di sviluppo delle aziende in questi settori innovativi. “Sono stati persi circa 30 milioni di euro di investimenti che in virtù di queste ambiguità salteranno- ha tuonato Melioli- esiste una Legge nazionale e chiediamo sia applicata”.

















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