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Riconoscimento di qualità per 10 musei modenesi

È l’alta qualità dei servizi offerti al pubblico la caratteristica che accomuna i dieci musei modenesi, sui 109 regionali, che hanno ottenuto dall’Istituto dei Beni culturali (Ibc) dell’Emilia Romagna lo status di “museo riconosciuto”. I musei di qualità modenesi sono tre nel capoluogo, la Galleria civica, il Museo civico archeologico e il Civico d’arte; due a Carpi, i Musei di Palazzo dei Pio e il Museo monumento al deportato; il Museo della Bilancia di Campogalliano; quello della Civiltà contadina di Bastiglia; il Civico archeologico di Castelfranco; il Museo e centro di documentazione del castello di Formigine e il Museo di Nonantola.

Il riconoscimento, che avrà valore per tre anni, è stato assegnato ai musei in possesso di un’articolata serie di requisiti, gli “standard di qualità”, previsti dall’Ibc che vanno dalla sicurezza e accessibilità degli ambienti alla gestione e cura delle collezioni, dagli orari di apertura alle attività proposte. In questo ambito, una menzione speciale è stata assegnata ai due Musei carpigiani per la qualità del piano delle attività culturali e didattiche che sarà pubblicato sul sito dell’Ibc come esempio di buona prassi utile anche per i musei che ancora devono raggiungere gli standard.

«Il riconoscimento di qualità ottenuto da dieci musei ben distribuiti sul territorio – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale alla Cultura – premia anche la rete del Sistema museale modenese e apre un processo che dà la possibilità a tutti i musei, anche ai piccoli, di lavorare per l’ottenimento degli standard con l’assistenza diretta dell’Istituto dei Beni culturali».

I musei di qualità dell’Emilia Romagna saranno contraddistinti da un marchio, realizzato dall’Ibc a seguito di un concorso promosso nel 2009 tra giovani artisti, e valorizzati da un repertorio tascabile composto da una successione di schede che delineano il profilo di ciascun istituto mettendone in luce le caratteristiche fondamentali. Da questo momento, inoltre, i canali di finanziamento regionali seguiranno due vie: i musei riconosciuti avranno una maggiore libertà nei contenuti dei progetti per i quali richiedono i contributi, mentre ai musei non ancora riconosciuti potranno essere finanziati solo progetti rivolti al raggiungimento degli standard di qualità.

Un marchio che rievoca il tempio delle muse

Si ispira all’etimologia della parola museo, in origine “luogo sacro, tempio delle muse”, il marchio realizzato da Matteo Guidi e Laura Bortoloni che diventerà il segno distintivo dei 109 musei di qualità dell’Emilia Romagna identificando tutto il materiale prodotto dai musei.

Il marchio rappresenta un volto molto stilizzato, basato sul profilo di una statua greca, che contiene la “Q” di qualità formata da nove punti: nove, come le muse protettrici delle arti e delle scienze, e come le Province dell’Emilia Romagna. Il simbolo, al quale si accompagna la scritta “museo di qualità”, è proposto nelle variabili nero, bronzo e grigio ma può essere caratterizzato da ciascun museo che può “riempirlo” con un’immagine rappresentativa della propria collezione.
















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