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Lettera del sindaco Claudio Pistoni sulla crisi di liquidità delle imprese

Il Sindaco di Fiorano Modenese Claudio Pistoni ha scritto una lettera alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali, ai consiglieri comunali e ai sindaci del distretto ceramico modenese e reggiano sul tema della crisi di liquidità e sulla difficoltà delle imprese, indipendentemente dalla produzione e dagli ordini in portafoglio, a pagare gli stipendi, le bollette e a rispettare le scadenze contributive.

“Il 2010 sta evidenziando – scrive Claudio Pistoni – un nuovo fronte della crisi che ancora una volta richiede l’impegno di tutti per contrastarlo. Gira sempre meno denaro e le imprese, gli artigiani e i lavoratori autonomi pagano un prezzo altissimo che mette in gioco le sorti della loro attività.

E’ la risultante che nasce dalla crisi finanziaria e della riduzione della domanda, ma si sviluppa con la stretta creditizia applicata dalle banche e con i comportamenti speculativi di aziende che dilatano oltre ogni logica i tempi di pagamento. Assistiamo, fatto ancora più grave, ad un ingiustificato e crescente accesso allo strumento del concordato preventivo per alleggerirsi dai debiti, scaricandone il peso sui fornitori. Il sistema economico del nostro territorio è basato sulla dinamicità e quindi sul credito; le banche hanno svolto un ruolo di fondamentale sostegno e supporto che non può venire meno proprio oggi quando registriamo le maggiori difficoltà. Si interromperebbe un circolo virtuoso e la caduta verticale del rapporto fiduciario che ha sostenuto lo sviluppo della nostra economica. Ci sono ditte che avrebbero commesse e ordini, ma non riescono a pagare dipendenti, bollette, acquisto di materie prime perché non riescono a incassare i crediti e non trovano la fiducia delle banche. Lo stesso concordato preventivo, strumento con elementi di validità, oggi è diventato il paravento per operazioni speculative, non giustificate dalla crisi e il governo dovrebbe procedere con estrema urgenza alla sua riforma”.

Claudio Pistoni si rivolge prima di tutto alle associazioni di categoria, ai sindacati, alle istituzioni “affinché insieme ci impegniamo a contrastare chi sfrutta la crisi per fare cassa. Leggi o non leggi, ci sono comportamenti che in questa situazione non possono essere tollerati e vanno combattuti. Sarebbe grave che a dare il colpo più pesante alla rete di imprese che costituiscono la ricchezza di questo distretto, non sia il mercato, ma altre imprese e gli stessi istituti finanziari, con il pericolo, purtroppo crescente, di assistere all’aumento di usurai e faccendieri”.

“Come all’inizio della crisi ci siamo mobilitati nella difesa dei posti di lavoro, oggi dobbiamo mobilitarci per la difesa delle imprese e condividere la convinzione che il mercato senza regole, senza responsabilità sociale, basato sull’interesse del momento, può solo allontanare la ripresa”.
















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