Un convegno per fare il punto su una nuova metodica che permette di mappare le zone del cervello durante le crisi epilettiche. “Co-registrazioni EEG-fMRI nelle epilessie: applicazioni cliniche e in ambito di ricerche”, è questo il titolo dell’appuntamento in programma alla Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto 134, il 19 febbraio con inizio alle ore 10.
Organizzato dal Dipartimento integrato di Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Azienda USL di Modena, diretto dal professor Paolo Nichelli, il convegno fa parte dei progetti di ricerca della Regione su meccanismi, diagnosi e trattamento delle epilessie farmacoresistenti.
In particolare, con l’acronimo EEG-fMRI si fa riferimento ad una nuova metodica che consente la registrazione simultanea di immagini di risonanza magnetica funzionale e tracciato elettroencefalografico. Questa metodica permette, ad esempio, di mappare le aree cerebrali che si attivano durante l’esecuzione di un determinato compito come parlare, muovere una mano o altro. Allo stesso modo è possibile registrare le modificazioni del flusso ematico cerebrale durante un evento di interesse, come ad esempio una crisi epilettica. Utilizzando le due metodiche simultaneamente è possibile correlare gli eventi registrati dall’EEG di interesse con le modificazioni del segnale BOLD (rilevati con la risonanza magnetica) a questi associate. In questo modo risulta possibile studiare, nei singoli pazienti, da quali regioni cerebrali originano i fenomeni di tipo epilettico in studio, identificando la cosiddetta “area epilettogena”, cioè la regione di esordio e di iniziale propagazione della scarica critica.
L’implementazione di una metodica non invasiva come la co-registrazione EEG-fMRI può fornire informazioni aggiuntive rispetto ad altre metodiche, aprendo la strada ad una possibilità chirurgica e di guarigione anche in pazienti fino ad ora considerati non idonei alla chirurgia.