Il progetto di un nuovo elettrodotto Terna che attraverserà la provincia di Bologna da nord a sud, presentato poco prima di natale è oggetto di un’interpellanza a risposta immediata di Ugo Mazza del gruppo sinistra ecologia libertà.
Il consigliere segnala che stanno per scadere i 60 giorni previsti per il coinvolgimento dei cittadini e per l’espressione dei pareri da parte degli enti locali, mentre, specie tra i residenti direttamente coinvolti per la vicinanza delle loro abitazioni al tracciato, starebbe crescendo una profonda insoddisfazione per il metodo “escludente” adottato dagli enti locali. Inoltre – ha segnalato ancora Mazza – anche dal punto di vista della tutela del paesaggio e dell’assetto idrogeologico sembra esistano problemi molto seri per i crinali interessati e per le valli incontaminate che verranno attraversate.
Poiché la Regione è tenuta all’espressione di un parere in merito all’impatto dell’infrastruttura che attraversa il territorio della provincia di Bologna, Mazza ha chiesto alla Giunta un parere sulla correttezza delle modalità di informazione e partecipazione dei cittadini adottate sul progetto “tenuto quasi nascosto per molti mesi”. Il consigliere ha anche chiesto se la Giunta ritenga di poter esprimere un parere formale nei tempi previsti e quali iniziative intenda assumere per ascoltare, in accordo con i comuni, il parere dei cittadini interessati prima di esprimere il proprio parere.
L’assessore regionale alle attività produttive, Duccio Campagnoli, ha riferito che il progetto riguarda la realizzazione di un nuovo elettrodotto in singola terna a 380 kVw tra le stazioni elettriche di Colunga (Bo) e di Calenzano (Fi) e si sviluppa per circa 87 Km interessando i territori dei comuni di Castenaso, San Lazzaro, Ozzano nell’Emilia, Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro e Castiglione de Pepoli, in Emilia-Romagna, e i comuni toscani di Firenzuola, Barberino del Mugello e Calenzano. L’intervento in progetto sostituirà l’attuale elettrodotto Colunga-Calenzano che verrà demolito.Vista la lunghezza del tracciato, l’opera dovrà essere sottoposta a Valutazione di impatto ambientale, di competenza ministeriale, e pertanto la società Terna ha attivato la procedura depositando gli elaborati progettuali al Ministero dell’Ambiente e alle Regioni, Province e Comuni. In particolare – ha riferito Campagnoli – il progetto è stato depositato in Regione Emilia-Romagna il 26 novembre 2009, successivamente, il 10 dicembre, è stato pubblicato sui quotidiani l’avviso di deposito, data dalla quale decorrono i 60 giorni previsti dalle norme per la presentazione delle osservazioni dei cittadini. L’assessore ha poi evidenziato che la Regione interviene sia nel procedimento autorizzativo attivato al Ministero dello Sviluppo economico sia nell’ambito della procedura di Via, di competenza del Ministero dell’ambiente, con l’espressione di un parere che viene rilasciato dopo aver acquisito i pareri delle Province e dei Comuni interessati. In proposito Campagnoli ha assicurato che prima dell’espressione degli atti di competenza regionale verranno valutati nell’istruttoria ancora in corso tutti gli aspetti ed i potenziali impatti dell’intervento. La Regione Emilia-Romagna – ha concluso l’assessore – ha inoltre proposto un tavolo di coordinamento con Provincia e Comuni interessati per esaminare approfonditamente la proposta progettuale, avanzando peraltro a Terna spa la richiesta di collaborare con le istituzioni locali per trovare soluzioni condivise anche in raccordo con la Regione Toscana.
“Volevo sottolineare – ha affermato Mazza nella replica – come la decorrenza dal 10 dicembre dei termini di 60 giorni per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini, di fatto abbia notevolmente ridotto i tempi di intervento, dal momento che sotto le feste natalizie non era possibile rintracciare tutta la documentazione necessaria”. Secondo il consigliere i tempi scelti sono pertanto “molto discutibili”. “Credo che si dovesse chiedere di evitare le date scelte e lasciare più tempo per le osservazioni, – ha detto – se vogliamo che i cittadini siano protagonisti delle decisioni che li riguardano i tempi vanno adeguati anche alle loro esigenze e non solo a quelle dell’impresa”.