E’ sospeso fino al 30 aprile il pagamento delle tariffe sui controlli igienico-sanitari a carico delle imprese agricole previste dal decreto legislativo 194 del 2008, che fissa le modalità per il finanziamento dei controlli ufficiali igienico-sanitari sugli alimenti in applicazione di disposizioni dell’Unione Europea.
Lo ha deciso la Giunta regionale con una propria delibera in attesa di un pronunciamento chiaro del Ministero dell’economia e delle finanze in ordine alla precisa definizione del campo di applicazione del decreto 194 che, nella sua formulazione, esclude dal pagamento del contributo le imprese agricole impegnate nella produzione primaria (i prodotti delle coltivazioni e degli allevamenti), oltre a quelle che trasformano, al loro interno, la produzione primaria in alimenti e che vendono meno del 50% dei prodotti trasformati all’ingrosso. Secondo il dettato del decreto, permane l’obbligo del pagamento delle tariffe per quelle imprese che, pur trasformando la produzione primaria in alimenti al loro interno, vendono più del 50% delle produzioni all’ingrosso.
La norma ha registrato difformità di applicazione tra le Regioni per la diversa interpretazione riguardo alla definizione di “produzione primaria”. Alcune Regioni infatti hanno escluso, in via temporanea o definitiva, dall’obbligo di pagamento della tariffa anche i produttori che, secondo l’interpretazione ministeriale a cui l’Emilia-Romagna si era adeguata, erano tenuti a pagare.
La Giunta regionale quindi, in attesa dei richiesti chiarimenti al Ministero al riguardo, ha ritenuto opportuno sospendere temporaneamente l’obbligo di pagamento delle tariffe a tutte le imprese agricole, in forma singola o associata, per evitare disparità di trattamento dei propri produttori ed una loro penalizzazione sul mercato. La Giunta ha anche stabilito che la sospensione decadrà il prossimo 30 aprile, data entro cui si attende il definitivo pronunciamento ministeriale.
“La sospensione del pagamento delle tariffe – hanno detto gli assessori alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni e all’Agricoltura Tiberio Rabboni – risponde alla richiesta del mondo agricolo circa la parità di trattamento degli operatori nei diversi ambiti territoriali. Nulla cambia per quanto riguarda le modalità e la frequenza dei controlli ufficiali sulla produzione e lavorazione degli alimenti che restano rigorosi e adeguati a fornire le garanzie di salubrità ai cittadini”.