”Come in casi analoghi, qualora le indagini in corso dovessero sfociare in un rinvio a giudizio, in quel momento la Regione si tutelerà costituendosi parte civile nei tempi previsti dalle norme”. Il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Alfredo Bertelli, lo ha ribadito al ‘question time’ in Assemblea legislativa – che ha diffuso una nota -, rispondendo a una interrogazione di Fabio Filippi (Fi-Pdl) sul ‘Cinzia-gate’ costato le dimissioni al sindaco di Bologna Flavio Delbono, che per anni è stato assessore alle Finanze e vice presidente della Giunta regionale.
”Si conferma anche in questa sede – ha aggiunto Bertelli – quanto già costantemente affermato nelle ripetute occasioni nelle quali le note vicende giudiziarie e politiche, che riguardano il sindaco di Bologna ora dimessosi, hanno chiesto l’intervento del presidente della Giunta regionale, e cioè che mai, in nessuna sede e neanche in quelle giudiziarie, è stata fatta eccezione al principio della massima trasparenza degli atti e dei comportamenti”.
In base a questo principio di trasparenza – ha proseguito Betrelli – fin dalle prime notizie della stampa sulla vicenda, nel giugno 2009, ”ai fini di giustizia e doverosa collaborazione, le strutture competenti della Giunta si sono messe a disposizione della Procura, depositando tutti i documenti richiesti. Né è stata fatta mancare la presenza della Regione, indicata dallo stesso Giudice per le indagini preliminari quale persona offesa, nell’udienza del primo dicembre 2009 nel procedimento contro ignoti nel quale il presidente della Giunta ha nominato un proprio difensore”.
Secondo Filippi, il caso in questione consiglierebbe alla maggioranza un atteggiamento “meno arrogante” e più disponibile all’ascolto dei rilievi che vengono dall’opposizione. Il consigliere ha fatto quindi riferimento una sua precedente interrogazione del 2004 nella quale sollevava il dubbio di un possibile conflitto d’interessi dell’allora vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, nonché assessore alle Finanze, Organizzazione e Sistemi Informativi, Flavio Delbono, nominato nel consiglio di amministrazione del Cup.
“Oggi siamo qui ad esaminare un caso già sollevato di cattiva politica e di cattiva amministrazione, che dimostra che bisogna dare un taglio alla cosiddetta superiorità morale della sinistra, la quale – ha sottolineato – non c’è e non c’è mai stata. Ci fa piacere apprendere che la Regione abbia dato la disponibilità a costituirsi eventualmente parte civile. Lo considero un segno di rispetto nei confronti dei cittadini”.