Il Comune di Savignano sul Panaro avrebbe approvato, con una delibera del 7 gennaio 2009, il progetto esecutivo di Acer relativo alla costruzione di un fabbricato, ubicato in via Lombardia, con 11 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ne dà notizia in un’interrogazione il consigliere regionale Andrea Leoni (fi-pdl), evidenziando che la zona interessata dal progetto, secondo la documentazione esaminata, sembrerebbe al confine di una “frana quiescente”.
Nel 1970, infatti, dopo la costruzione di alcune abitazioni, tutta la lottizzazione in programma – scrive il consigliere – sarebbe stata bloccata per una frana e, successivamente, quei terreni, compreso quello su cui dovrebbe sorgere la palazzina, sarebbero stati piantumati dal Corpo forestale dello Stato per arginare eventuali movimenti del terreno, la cui “instabilità avrebbe comunque causato danni agli edifici già esistenti, costringendo i proprietari ad intervenire con opere di consolidamento”.
Leoni rileva anche che la perimetrazione della medesima “frana quiescente” sarebbe tracciata in modo difforme nei tre documenti allegati (PTCP, inventario del dissesto redatto dalla Regione Emilia-Romagna e PRG vigente del Comune di Savignano sul Panaro) e che, alla luce di questi dati, le preoccupazioni dei residenti meriterebbero una particolare attenzione.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale se sia a conoscenza del progetto di costruzione di ACER, se l’area interessata sia da considerare edificabile in osservanza delle prescrizioni del PTCP, quale sia l’evoluzione della “frana quiescente” al confine del terreno da edificare, quali i motivi della diversa perimetrazione nelle tre cartografie allegate, se si possa escludere con assoluta certezza qualsiasi rischio in relazione alla costruzione della palazzina e se, al contrario, non si ritenga opportuno provvedere ad ulteriori controlli prima dell’inizio lavori.