Oltre 10 milioni di imponibile recuperato a tassazione dagli 007 del fisco, per una maggiore imposta accertata che raggiunge quota 1,33 milioni di euro (+ 493% nel confronto con il dato al 31 agosto 2009): questo, in sintesi, il bilancio dell’alleanza contro l’evasione fiscale tra Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
La collaborazione tra l’Agenzia regionale delle Entrate e Comuni emiliano-romagnoli è partita lo scorso luglio e, in soli sei mesi, i 166 Comuni aderenti al Protocollo di intesa (il 48% del totale regionale), grazie agli strumenti messi in campo (una task force e una guida operativa per individuare concreti elementi di evasione) hanno inviato agli Uffici dell’amministrazione finanziaria 1.866 segnalazioni di “sospetti evasori”, con un incremento del 729% rispetto alle 225 di agosto.
Il Comune capofila per segnalazioni inviate è Bologna (435), seguito da Mirandola (185) e Carpi (134); subito fuori del podio, Rimini (123) e San Prospero (110). Su scala provinciale, i comuni più collaborativi sono risultati quelli della provincia di Modena (886), Bologna (566) e Rimini (130); chiudono Forlì-Cesena (41) e Parma (1). La classifica delle segnalazioni più proficue vede ancora in testa Mirandola, con quasi 300mila euro di maggiore imposta accertata, che precede altri due Comuni del modenese, Soliera (294mila euro) e Guiglia (240mila euro, con soltanto 5 comunicazioni). Quinto posto per Bologna, con quasi 93mila euro accertati.
L’ambito in cui si registra il maggior numero di segnalazioni è quello della ‘proprietà edilizia e patrimonio immobiliare’ (69%), con una maggiore imposta accertata di 351mila euro; il possesso di ‘beni indicativi di capacità contributivà (19% di segnalazioni inviate) ha consentito la scoperta di quasi 400mila euro evasi, mentre il settore ‘urbanistica e territorio’, a fronte di una quota di segnalazioni abbastanza ridotta (6%), fa segnare la maggiore imposta accertata più elevata (518mila euro); le evasioni segnalate negli ambiti ‘residenze fittizie all’estero’ e ‘commercio e professioni’ (6%), infine, hanno fruttato oltre 70mila euro.
Gli accertamenti notificati sono stati oltre 360. C’è chi non ha dichiarato ben 43 immobili e chi possedeva due ville ma dichiarava appena 547 euro. Sotto la lente dei controlli sono finiti anche un finto circolo, che in realtà nascondeva l’esercizio di un’attività di ristorazione, e persino un idraulico che, dopo aver svolto per anni la propria attività in Romagna, ha spostato fittiziamente la propria residenza a San Marino, mantenendo in Italia la propria famiglia. Non sono mancate operazioni elusive, come il conferimento di un immobile, gravato da un mutuo appositamente acceso, a una società costituita ad hoc, e la successiva cessione della partecipazione. In questo modo il soggetto beneficiario ha ottenuto la piena disponibilità dell’immobile, versando però l’imposta di registro su una base imponibile abbattuta, con un risparmio di imposta di oltre 250mila euro.
“L’alleanza tra Comuni e Agenzia delle Entrate – dichiara Antonino Gentile, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna – è uno dei fattori critici di successo del fisco federale. La capacità di fare sistema nel territorio è, infatti, fondamentale, insieme alla presenza di strutture amministrative degli Enti locali in grado di gestire una maggiore autonomia tributaria. Occorre, quindi, investire nell’individuazione di azioni integrate di contrasto all’evasione e nella formazione. L’esperienza dell’Emilia-Romagna è importante perché dimostra in concreto che è possibile ottenere buoni risultati. Abbiamo creato un gruppo di lavoro congiunto con l’Anci, al fine di individuare programmi locali di recupero dell’evasione, e fornito istruzioni operative ai Comuni e alle direzioni provinciali dell’Agenzia. E’ stata poi organizzata una specifica attività formativa. E’ chiaro che faremo tesoro dei risultati raggiunti per consolidare e migliorare la collaborazione”.