Commercianti del settore moda decisamente soddisfatti di questo avvio dei saldi invernali in questi primi giorni del 2010. Le aspettative, specialmente sul settore abbigliamento calzature, erano molto forti e per ora non sono state disattese.
Le vendite erano inadeguate per il periodo, dunque ci si aspettava un inizio soddisfacente per questi saldi di inizio stagione – dichiara con una battuta Paolo Ivassich, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Federmoda Modena – i margini sono tremendamente risicati, ma almeno il movimento alle casse c’è.
Perchè saldi di inizio stagione ? Beh, perchè una volta i saldi si facevano a marzo, e fine stagione significava saldi per svuotare il magazzino dei capi che comunque non avresti venduto con l’arrivo della primavera e del caldo – continua Ivassich – ora i saldi si fanno per vendere i cappotti di inverno e i costumi da bagno d’estate, e li si chiama lo stesso di fine stagione, un curioso eufemismo.
Che siano necessari dei ripensamenti sulla normativa regionale che regola saldi e vendite promozionali è ormai evidente: da più di un anno un comitato regionale di Ascom Confcommercio-Federmoda Emilia Romagna, ha presentato ai funzionari regionali una proposta di legge in cui si chiede il divieto di vendite promozionali 40 giorni prima dell’inizio dei saldi.
C’è poi, da parte dell’offerta – continua Ivassich – anche un diffuso invito a tutta la rete distributiva per un impegno al rispetto delle regole che potranno essere definite per tutelare un mercato in difficoltà e che, proprio per questo, ha bisogno di chiarezza e di certezze nel suo funzionamento.
Si tratta di stabilire delle regole la cui efficacia andrà a beneficio sia degli operatori che dei consumatori i quali potranno avere una nitida distinzione tra la funzione delle vendite promozionali e di quelle legate ai saldi di fine stagione.
In questo senso un miglioramento della normativa permetterebbe al mercato distributivo di presentarsi con maggiore uniformità al consumatore finale, dando un senso e un significato alle riduzioni del prezzo praticate: una liquidazione non è una vendita promozionale, e una vendita promozionale non è un saldo di fine stagione.
Un mercato in cui si mischiano gli strumenti di promozione in modo incontrollato genera confusione, e rende difficile per il consumatore finale una corretta percezione del prezzo e del valore dell’offerta, una situazione di cui non giova nessuno se non chi di questa confusione approfitta in mala fede.
In materia c’è un’altra scuola di pensiero che propone la totale liberalizzazione degli sconti: in questo caso bisognerà essere irremovibili nei concetti di trasparenza e correttezza nei confronti del consumatore finale per evitare che, come nel settore della telefonia e delle utenze energetiche necessiti di uno specialista per capire se un’offerta è più vantaggiosa dell’altra o anche solo quanto costa il servizio.
Siamo certamente disponibili ad un confronto con le parti interessate e speriamo di continuare con soddisfazione i saldi di inizio stagione; del resto il 2009 è stato un anno difficile e ci auguriamo che questo inizio d’anno sia di buon auspicio per i consumi del 2010.