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Modena, cooperazione internazionale: quasi 50 progetti

Sono 36 i progetti di solidarietà nei paesi in via di sviluppo presentati del volontariato modenese al bando per il 2010 del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale che prevede contributi per 400 mila euro. Le iniziative che possono essere finanziate riguardano la salute e la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare, le infrastrutture economiche e socioculturali, l’istruzione, l’educazione alla pace e la valorizzazione del ruolo delle donne nella società. Altre 11 proposte riguardano l’attività di promozione della cooperazione internazionale con 50 mila euro di contributi.

L’iniziativa è promossa per la seconda volta insieme da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Le proposte saranno esaminate nelle prossime settimane da una commissione tecnica per definire la graduatoria dei finanziamenti.

Il tema prioritario è quello relativo alla valorizzazione nel paese d’origine delle competenze acquisite in Italia da parte degli immigrati e, pur essendo ammessi progetti relativi a tutti i Paesi, come area prioritaria d’intervento per il 2010 è stata individuata l’Africa e sono ben 23 le iniziative che riguardano questo continente: dal Kenya all’Etiopia, dalla Tanzania alla Sierra Leone. Cinque progetti sono in Sudamerica, quattro in Asia e quattro in Europa, tra Bielorussia, Ucraina e Kosovo.

Ai contributi possono accedere le organizzazioni non governative (Ong), le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), le cooperative sociali e le associazioni di volontariato che svolgono attività a favore delle popolazioni del Terzo mondo che abbiano partner locali e la sede o strutture operative nel territorio modenese.

Con i contributi dello scorso anno sono stati finanziati 31 progetti per un investimento complessivo di quasi un milione e 800 mila euro realizzando «strutture sanitarie e centri per minori, costruendo acquedotti, organizzando corsi di formazione, creando opportunità di lavoro in tanti paesi» ricordano i promotori sottolineando che il Fondo territoriale è stato costituito per «razionalizzare e rendere ancora più efficaci gli interventi promossi già da anni dagli enti locali semplificando le procedure di istruttoria e di gestione e garantendo, con i criteri di selezione e i meccanismi di controllo, di evitare sprechi e verificare il mantenimento degli impegni».
















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