Dalle chiese di quartiere alle più importanti basiliche conosciute in tutto il mondo e luogo di pellegrinaggio. Sono sempre tanti i fedeli che, tra il 24 e il 25 dicembre, partecipano alle messe di Natale. Nella basilica di Assisi “la festa di Natale viene preparata in modo meticoloso”, dice padre Giuseppe Piemontese, nuovo custode del Sacro convento di Assisi. “Non posso fare paragoni con gli anni precedenti, perché questo è stato il mio primo anno qui. Ma devo dire che, per la notte della vigilia, sono rimasto davvero sorpreso per l’alta affluenza. In tanti sono arrivati già alle 22”. “Quest’anno abbiamo fatto una sorta di ‘campagna’ perché tutte le famiglie allestissero un presepe in casa così come fece San Francesco il 25 dicembre del 1223 a Greccio. E abbiamo insistito su un ritorno al vero spirito del Natale, rivalutando le cose semplici”. Inoltre, ha continuato padre Piemontese, “oltre ai temi della pace, abbiamo invitato anche alla concordia visto che viviamo in un periodo di grande litigiosità in qualsiasi contesto, non solo politico. Un dato che abbiamo recepito dall’ultimo rapporto del Censis. Il nostro auspicio è quello che – dai contesti più piccoli a quelli più grandi – si possa ritrovare la concordia a tutti i livelli”. “Anche il 25, sia la mattina alle 10.30, ma soprattutto alla messa delle 17 abbiamo riscontratto una grande affluenza. Un momento di grande intensità, spiritualità e comunione familiare”, ha concluso padre Piemontese. . .Le messe celebrate a San Giovanni Rotondo vengono viste in tre continenti (Europa, Nord America e Canada) attraverso il satellite e via internet nel resto del mondo attraverso Teleradio Padre Pio. “Vengono seguite molto durante tutto l’anno. Alcuni nostri sacerdoti che sono andati in Terra Santa, nel patriarcato di Gerusalemme, sono stati addirittura riconosciuti – conclude Campanella – anche a Baghdad ci seguono. Ce lo ha riferito il vicario del patriarca, monsignor Warduni, che viene spesso da noi”.
Fonte: Adnkronos