Una fretta che non ha senso dopo 16 anni di attesa: dopo una legislatura di discussioni, la Giunta Pighi approva a 6 mesi dal suo insediamento un progetto che concede a chi lo criticava la cancellazione di un piano della torre: da 13 a 12 piani.
Come ho già avuto modo di dire, non vedo perché non avviare una discussione pubblica, anche solo per convincere meglio la cittadinanza di quanto proposto: poteva essere un’occasione per confrontarsi anche con quella metà di elettori che hanno scelto di votare forze d’opposizione.
Soprattutto ora che esiste un progetto alternativo in campo, dal quale magari attingere per trovare un punto di incontro: questa è politica. Le scelte di questa dimensione che modificano il volto di una città dovrebbero almeno provare ad accogliere attorno a sé il più ampio consenso possibile. E una Giunta forte non dovrebbe aver timore di affrontare i cittadini, le forze d’opposizione, i comitati.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)
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Dopo anni di promesse la Giunta Pighi ha dovuto fare qualcosa, e ha scelto di approvare subito un progetto faraonico, che chissà quando vedrà la luce. Un progetto che non ha mai entusiasmato nessuno se non l’assessore Sitta, che vagheggia una Postdamer Platz a Modena.
Se qualcuno prova a dire che magari su progetti di questa dimensione bisognerebbe attivare un minimo di dibattito cittadino, viene subito bollato come chi ha paura del nuovo. Ma siamo sicuri che un edificio di 12 piani e l’ennesimo centro commerciale siano il nuovo? Perché personalmente penso che palazzoni e centri commerciali abbiano qualcosa di già visto.
E poi, nel pieno di una crisi, dove il mercato immobiliare è fermo, e i commercianti faticano a sopravvivere, è la scelta migliore? Chi sarà disposto a rischiare capitali su questo tipo di progetto? Meglio allora una cittadella della cultura, come proposto da Gian Carlo Pellacani, che nel suo passato di Rettore ha dimostrato di saper ben scegliere per l’Università di Modena. Perché non provare a dialogare, per trovare un punto di convergenza, con le opposizioni, che rappresentano il 50% dei consensi?
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)