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Fondazione Campori Soliera: le perplessità di Fp/Cgil e Fps/Cisl

I sindacati di categoria Fp/Cgil e Fps/Cisl esprimono sempre più fondate perplessità sulla reale portata del progetto della Fondazione per le attività culturali fortemente voluto dal Comune di Soliera. Se il giudizio era stato incerto nelle prime battute della trattativa, ora che ci si è addentrati nella fase operativa dell’operazione non può che definirsi negativo.

Il Comune ci aveva inizialmente presentato un progetto che, stando alle ufficiali dichiarazioni al tavolo degli Assessori, vedeva l’esternalizzazione dei servizi culturali come dato incidentale rispetto alla portata di ben più ampio respiro che l’operazione avrebbe garantito al mondo dell’associazionismo e della cultura solierese: presenza di soci privati (pur mantenendo la maggioranza pubblica) importanti e solidi dal punto di vista patrimoniale che avrebbero garantito risorse costanti ai progetti che oggi, viste le restrizioni dei trasferimenti agli Enti Locali, rischiavano di doversi ridimensionare; una dotazione di personale che si sarebbe ampliata rispetto a quella attuale e avrebbe permesso a chi oggi era titolare di contratti di collaborazione o in regime di appalto di migliorare e stabilizzare la propria posizione; l’aumento dell’offerta di servizi sia in termini qualitativi che quantitativi; la costruzione di un edificio che potesse divenire la “casa” di tutte le associazioni di Soliera e che sarebbe entrato a far parte del patrimonio della costituenda Fondazione (garanzia importante anche per i futuri dipendenti).

Amaramente invece abbiamo scoperto al tavolo di trattativa che la Fondazione è stata istituita con atto formale alla presenza di un solo socio – il Comune di Soliera -, che la prima dotazione di personale della stessa è costituita da personale in comando dal Comune (con una unità in meno di quelle attualmente operanti nei servizi culturali gestiti fino al 31/12/2009 direttamente dal Comune) e da dipendenti a tempo determinato (anziché indeterminato come prospettato inizialmente) che corrisponde al numero di operatori attualmente a contratto col Comune (co.co.co.). Ci è stato inoltre comunicato che il personale coinvolto nei servizi attraverso una convenzione con una cooperativa sociale locale manterrà la stessa forma giuridica attuale. Per quanto riguarda poi il patrimonio della Fondazione ancora nulla di certo così come l’ingresso di nuovi soci.

Di un progetto ambizioso, sul quale avevamo espresso perplessità, ma anche disponibilità a collaborare in modo abbastanza innovativo, non resta che una mera privatizzazione di servizi finora gestiti con passione e professionalità da personale del Comune e che, in tempi davvero duri per i servizi pubblici, rappresentano (o forse dobbiamo già dire rappresentavano) un esempio di eccellenza pubblica e un insostituibile punto di contatto fra l’Amministrazione e la propria comunità.

Denunciamo inoltre il mancato rispetto da parte dell’Amministrazione Comunale dell’accordo sottoscritto il 19 novembre scorso. Questo accordo aveva lo scopo di assicurare un impegno congruo ed efficace del personale attualmente impiegato presso il servizio cultura e politiche giovanili del Comune valorizzandone la professionalità, l’esperienza e le potenzialità, in un quadro di serenità, di garanzia e di rispetto della condizione di lavoro dei dipendenti per un periodo sufficiente e necessario ad avviare la costituenda fondazione nel migliore dei modi.

L’azione dell’Amministrazione Comunale nei giorni successivi alla sottoscrizione dell’accordo ha invece creato una situazione di profondo disagio, particolarmente tra i lavoratori dell’ufficio, frustrandone le possibilità di inserimento nella nuova condizione di lavoro e misconoscendone le potenzialità in termini di professionalità ed esperienza. A parte dei dipendenti sono state proposte a titolo individuale prospettive di immediata mobilità verso altre funzioni, costituendo per la fondazione uno staff fortemente diverso da quello attuale. Sono inoltre state anticipate scelte che, in un ottica di “buone relazioni sindacali”, come prospettato nell’accordo, dovrebbero essere oggetto di confronto e di contrattazione tra le parti.

I sindacati non ritengono sufficiente e significativa la comunicazione data dall’Amministrazione comunale circa l’organico della fondazione, le funzioni ed i ruoli dei lavoratori al suo interno, che restano ad oggi completamente indefiniti ed incompleti.

(Fp/Cgil Carpi Fps/Cisl Carpi)

















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