Dal summit mondiale sul clima di Copenhagen arriva anche l’impegno delle Regioni. Alcune importanti Regioni europee della Rete Encore per l’ambiente (che ne associa ben 108), tra cui l’Emilia-Romagna, hanno firmato ieri una Dichiarazione in cui si impegnano a condividere e promuovere sui rispettivi territori misure di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, facendone leva per lo sviluppo economico sostenibile e per il benessere ambientale del pianeta. Questo grazie a esperienze e progetti che hanno l’obiettivo di tutelare le risorse idriche, quale il recente progetto Watercore che verrà avviato nel 2010, il suolo e la qualità dell’aria.
Un ulteriore impegno riguarda il ruolo di “ponte” che i governi regionali possono e devono svolgere, tra gli Stati nazionali e le organizzazioni non governative che rappresentano gli interessi delle popolazioni più deboli.
«Ciò che più risulta evidente qui a Copenhagen è il divario drammatico tra Paesi ricchi e Paesi poveri – sottolinea Lino Zanichelli, a Copenhagen in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna -, dove questi ultimi stanno già pagando gli enormi costi ambientali ed economici dei cambiamenti climatici mentre gli Stati più avanzati faticano ad assumersi la propria parte di responsabilità. Ebbene, credo che l’Europa delle Regioni possa fare molto anche per colmare quel divario, grazie ad una cooperazione in rete che propone misure concrete per tutelare la qualità e le risorse naturali del territorio».
Ne costituisce un esempio l’intesa raggiunta con il presidente della Regione francese dell’Aquitania, Alain Rousset, che Zanichelli ha incontrato durante i lavori del summit. Si tratta di un progetto di cooperazione interregionale che impegnerà l’Emilia-Romagna e altre Regioni tra cui il Galles, l’Aragona e la Catalonia, a realizzare interventi di forestazione e dunque un incremento delle superfici boscate secondo precise finalità: cattura di CO2, tutela della biodiversità, prevenzione e contrasto ai fenomeni dell’erosione e della desertificazione, ripristino dei cicli idrogeologici e, non ultimo, valorizzazione economica dei prodotti biologici locali.
«C’è insomma un lavoro serio ed importante a tutela dell’ambiente e del clima che proseguirà a livello regionale – conclude Zanichelli – in tutta Europa e in Emilia-Romagna, dove gli assi dell’azione sono il risparmio energetico, la conservazione della risorsa idrica, la forestazione e la mobilità sostenibile. Nella speranza di vedere domani un Accordo che impegna i Grandi del mondo a ridurre le emissioni e il livello delle temperature per i prossimi anni, noi ci impegniamo a realizzare progetti che produrranno risultati tangibili grazie al coinvolgimento dei soggetti locali».
L’esperienza e le politiche della Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo sostenibile e per il clima sono presenti nella pubblicazione dell’Organizzazione non Governativa RTCC (Responding to climate change), che sin dal Cop 6 del 2000 divulga gli atti delle conferenze mondiali sull’ambiente. Tale pubblicazione è sul sito dell’RTCC e viene distribuita in 15.000 copie ai partecipanti accreditati del summit di Copenhagen.