Conosco per averla vissuta, la difficoltà di fare le giuste scelte per la città che si amministra. Però, quello che stanno scoprendo oggi in tanti, e che nei piccoli e medi centri si fa da molto, è il valore della partecipazione alle scelte che coinvolgono la vita di tutta la città.
Così inquadro quanto sta avvenendo per l’ex AMCM, che da molto crea divisioni per il suo futuro: e per questo credo che il sindaco Pighi e la sua Giunta avrebbero dovuto concedere l’istruttoria pubblica, che di poco avrebbe differito l’avvio del progetto, ma che avrebbe dato ai cittadini l’occasione di dire la loro, agli amministratori di capire quale sia la sintonia fra il palazzo e la città.
Peccato: è un’occasione di dibattito cittadino persa per tutta la comunità. Un momento di crescita per tutti, che avrebbe aiutato a cancellare alcune ombre di dissenso, e avrebbe dato un’immagine diversa di chi amministra.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vicecoordinatore vicario regionale – PDL)
***
Un progetto controverso, che cambierà il volto di un’intera area della città, per non dire della totalità, vista la dimensione degli edifici: eppure sull’ex AMCM ci si interroga da anni, e la città aspetta da molto.
E dopo tutta questa attesa, al dunque si chiede un atto semplice alla Giunta: avviare un’istruttoria affinchè si apra un dibattito cittadino su un progetto che riguarda tutti. Ma la Giunta si rifiuta: una questione vecchia di anni, non può essere differita di un mese.
I discorsi sulla partecipazione sono un bluff: va bene l’opinione dei cittadini se avvalla la facciata di buon governo che si vuole vendere fuori regione, ma se c’è il rischio che si alzi una voce in dissenso, che la città non sia allineata al sentire di chi la governa, meglio un taglio decisionista. Così si fa, e basta.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)