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Modena, Querzè: l’integrazione a scuola serve anche ai bimbi italiani

scuola__6“Il Comune di Modena investe sull’integrazione degli alunni stranieri proprio su richiesta degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e delle famiglie: aiutare i ragazzini di origine straniera ad imparare l’italiano è utile a tutti, per lavorare meglio nelle scuole e sostenere i processi di integrazione anche nelle famiglie. Il sostegno agli alunni migranti non è in contrapposizione con le esigenze dei bambini italiani”.Lo ha detto l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè rispondendo in Consiglio comunale all’interrogazione di Luigia Santoro (Pdl), intitolata “Incongruenze nel Patto per la scuola”.

La consigliera Santoro ha chiesto di sapere “se non siano più che sufficienti i 440 mila euro, il 15,7% dell’intera cifra stanziata per l’area formativa, per i corsi di cultura e lingua italiana per l’integrazione degli studenti stranieri, che già frequentano regolarmente la scuola”. Ha definito inoltre “inopportuno e controproducente” prevedere “corsi di lingua d’origine finanziati con denaro pubblico”, suggerendo di “devolvere ulteriori disponibilità di bilancio a favore delle esigenze dei ragazzi italiani più bisognosi”. Ha infine chiesto “se sarebbe opportuno che il Comune di Modena, nell’ambito di una pluralità di offerta formativa e per garantire la libertà di scelta educativa, promuovesse l’erogazione di contributi alle famiglie che optano per le scuole paritarie”.

Nella sua risposta, l’assessore Querzè ha precisato che il Patto per la Scuola è un atto di indirizzo sottoscritto dai dirigenti scolastici in autonomia. Ha poi ribadito che “le risorse necessarie per l’integrazione sarebbero molte di più e questi investimenti dovrebbero essere di competenza dello Stato”. Per quanto riguarda il mantenimento della lingua e cultura d’origine, Adriana Querzè ha puntualizzato: “non è opportuno mettere in relazione i costi di questi progetti con l’aiuto agli alunni italiani bisognosi. I nuclei familiari in difficoltà, infatti, sono seguiti con procedure e risorse specifiche dai servizi sociali, mentre i corsi di lingua e cultura d’origine attivati a Modena sono pagati dai paesi di origine attraverso specifiche convenzioni, come quella esistente tra Italia e Regno del Marocco”. Per quanto riguarda i contributi alle famiglie che scelgono le scuole paritarie, l’assessore ha dichiarato: “il compito di sostenere le scuole paritarie è dello Stato e non degli enti locali. Specificamente statale è anche il compito di garantire la libertà di scelta educativa nelle forme opportune”.

La consigliera Santoro ha “preso atto” della risposta e ribadito: “il sostegno all’apprendimento della lingua madre per gli alunni stranieri non mi pare un aiuto all’integrazione”.

















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