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Unione Terre di Castelli: Lamandini a Roma per il Consiglio Nazionale dell’ANCI

denaro_2Presenti questa mattina al Consiglio Nazionale dell’ANCI diversi Sindaci modenesi tra cui il Presidente dell’Unione Terre di Castelli Francesco Lamandini. All’ordine del giorno in particolare le valutazioni sul confronto con il Governo, in merito alla situazione della finanza locale e codice delle autonomie locali. Il presidente dell’ANCI, Sergio Chiamparino, ha chiamato a raccolta tutti i sindaci italiani per ribadire la piattaforma di richieste dei Comuni nei confronti del Governo. Oggetto della discussione è la situazione di assoluta difficoltà in cui versano i bilanci dei comuni.

Nell’ultima seduta della Giunta dell’Unione Terre di Castelli del 4 dicembre 2009 è stato approvato un Ordine del Giorno (delibera n° 123) proprio su questo tema stilato dalle ANCI del Nord Italia.

L’ODG chiede al Governo, a decorrere dal 2010, di stabilizzare le entrate, in particolare le somme necessarie al totale reintegro del mancato gettito ICI prima casa pari a 536 milioni di euro per l’anno 2008 e 796 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010. Si richiede anche che nell’anno 2010 sia data ai comuni la possibilità di adempiere le obbligazioni assunte attraverso lo sblocco dei residui passivi in conto capitale, in particolare la possibilità di utilizzare le giacenze di tesoreria fuori dai limiti imposti dal patto; soprattutto per pagare le aziende che hanno già realizzato opere pubbliche e non rimandare i pagamenti nel 2010 (con conseguenti gravi conseguenze sui sistemi economici locali). Inoltre, viene richiesto che siano immediatamente sospese tutte le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di Stabilità interno per il 2009, in particolare per i Comuni che impegnano risorse a sostegno della crisi economica.

“Noi Sindaci- ha commentato il Presidente dell’Unione Terre di Castelli Francesco Lamandini- siamo molto preoccupati; ogni giorno ci battiamo per cercare di rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini, soprattutto in un momento di crisi come questo. Dall’altra parte abbiamo però un Governo sordo alle nostre richieste, che invece di sostenerci ci mette di più in difficoltà, aumentando paletti e limiti. Sul codice delle autonomie locali non accettiamo il metodo del Ministro Calderoli; invece di inserire alcuni provvedimenti spot in Finanziaria è necessario sedersi insieme attorno ad un tavolo, Governo e Comuni, per condividere il nuovo testo”.

















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