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Riparte da Modena il progetto ‘Transromanica’

Abbazia_nonantolaPromuove il patrimonio culturale della provincia di Modena collegato, in un itinerario ideale, ai percorsi che toccano le ricchezze artistiche e architettoniche di altre regioni europee come la Sassonia-Anhalt e la Turingia in Germania, la Carinzia in Austria, la Slovenia e la provincia di Asti. È il progetto europeo CrossCulTour che parte oggi da Modena, con l’assemblea generale di tutti i partner. Il progetto prosegue e amplia il cammino già intrapreso da Transromanica che ha raggiunto l’obiettivo di creare una vasta rete europea di percorsi e siti romanici e che ha avuto il riconoscimento di Grande itinerario culturale del Consiglio d’Europa. CrossCulTour integra i percorsi del romanico con itinerari alla scoperta di altri periodi storico-artistici e degli aspetti culturali che caratterizzano ciascuno dei paesi partecipanti.

Il cuore del progetto rimangono gli itinerari alla scoperta di castelli, cattedrali, monasteri, abbazie, pievi di montagna e di pianura, tesori, manoscritti e pergamene che dall’anno Mille sono giunti fino a noi e che però, nelle proposte di viaggio per i turisti italiani ed europei, si intrecciano con l’enogastronomia tradizionale e, per il territorio modenese, con le escursioni naturalistiche in Appennino e con puntate nella Terra dei motori.

«È un progetto ampio, che ci impegnerà per due anni – spiega Elena Malaguti, assessore provinciale alla Cultura – e che ha la valenza specifica di promuovere un’offerta turistica organica, strutturata intorno al Romanico che, a partire dal Duomo di Modena, è una delle nostre maggiori ricchezze storico-artistiche. L’obiettivo – prosegue l’assessore – è dare valore a tutto il territorio, proponendo anche le mete solitamente meno battute, e di formare un gruppo di giovani professionisti del settore».

Il programma di CrossCulTour per il 2010 prevede infatti un corso, indirizzato ai giovani universitari, per la gestione creativa e innovativa dei siti culturali. In primavera tutto il territorio modenese sarà coinvolto in un viaggio nel medioevo durante il quale pievi e castelli faranno da cornice a conferenze, lezioni magistrali, concerti e letture. Saranno inoltre realizzate audioguide in formato Mp3 liberamente scaricabili da internet che accompagneranno il visitatore. Infine saranno proposti due itinerari specifici: uno legherà gli elementi dell’architettura romanica all’enogastronomia tradizionale, l’altro, per i più sportivi, li inserirà invece in un percorso tutto bike.

I siti romanici tra Modena, Nonantola e Carpi

Dal Duomo di Modena, patrimonio dell’umanità dell’Unesco con la Ghirlandina e piazza Grande, all’abbazia di San Silvestro a Nonantola; dalla pieve di Santa Maria a Carpi a quelle dell’Appennino. Sono molti i siti romanici nel territorio modenese che entrano nel progetto CrossCulTour.

Il romanico, termine usato per la prima volta nel 1824 dall’archeologo Arcisse De Caumont, si caratterizza per la ripresa della tradizione architettonica romana: gli artisti di tutta Europa si ispirano al passato romano e paleocristiano rielaborandone i canoni e creando il primo linguaggio artistico comune d’Europa seppure declinato secondo i diversi “linguaggi” locali.

Il percorso tra i siti modenesi del romanico parte dal Duomo di Modena che la città cominciò a costruire nel 1099 affidando i lavori all’architetto Lanfranco mentre il complesso programma scultoreo sarà realizzato da Wiligelmo e dalla sua scuola. I lavori dureranno decenni e la consacrazione della cattedrale avverrà nel 1184.

L’abbazia di San Silvestro a Nonantola fu fondata nel 752 da Anselmo, duca del Friuli e cognato del re longobardo Astolfo, e divenne uno dei centri religiosi e politici più potenti e famosi dell’Europa medievale. Distrutta da un terremoto nel 1117, venne ricostruita quattro anni più tardi.

Eretta sulle rovine di un insediamento longobardo per volere di Matilde di Canossa, la pieve di Santa Maria in Castello di Carpi, detta la Sagra, fu consacrata nel 1184. Nel 1515, sotto la signoria di Alberto Pio, fu ridotta a un terzo delle sue dimensioni originali e le parti superstiti della chiesa furono chiuse nella facciata dall’elegantissimo disegno rinascimentale realizzato da Baldassarre Peruzzi.

Altri siti romanici lungo le strade del territorio modenese sono i castelli di Vignola, di Montecuccolo, di Sestola; le pievi di San Giovanni Battista a Guiglia e quella omonima a Renno, di San Silvestro a Fanano e la pieve di Rubbiano; l’abbazia benedettina di Frassinoro e la chiesa di San Bartolomeo a Fiumalbo.
















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