Questo comunicato sarà uno dei pochi se non l’ unico che il Centro Sociale Autogestito Fassbinder rilascerà, perchè preferiamo utilizzare le nostre energie per comunicare concetti e idee in maniera diretta, attraverso giornali e volantini non censurati o andando in piazza e per le strade.
Ad ogni modo abbiamo deciso che dopo aver letto commenti e articoli sui giornali e su internet, fosse necessario un nostro intervento in una discussione che ha toccato a volte la diffamazione e altre volte livelli di ridicolo e di bassezza morale ed intellettiva, che solo in internet si possono raggiungere.
Vorremmo innanzi tutto ringraziare i tanti che ci hanno espresso la loro solidarietà, poi cosa altrettanto importante vorremmo intervenire su alcuni punti che necessitano alcune precisazioni.
Per cominciare vorremmo chiarire che il Fassbinder è una componente sociale e politica di Sassuolo, noi non rivendichiamo il diritto di andare a suonare nella sala prove che c’è nella nostra sede, come vorrebbe far credere Caselli quando afferma che anche senza il Fassbinder possiamo andare a suonare nelle sale prove dell’ ex macello, noi vogliamo continuare e sviluppare un percorso nato 25 anni fa fatto di critica politica radicale e attività sociali autogestite. E’ proprio contro questo percorso che si sviluppa l’ attacco politico dell’
amministrazione che ha come punti cardine la nostra non adesione a l’ ultima di una lunga serie di leggi che regolano l’ associazionismo e il presunto disturbo al vicinato. Per quanto riguarda il disturbo al vicinato, abbiamo fatto una raccolta firme nel quartiere e su una cinquantina circa di famiglie, che risiedono nelle immediate vicinanze del Fassbinder, solo una non ha firmato in nostro favore.
Invece per quanto riguarda la nostra posizione nei confronti dell’ ultima legge sull’
associazionismo, siamo dell’ idea che sia ora che qualcuno ricominci a opporsi a regole che, come è successo con le impronte digitali ai bambini rom prima e con la tessera del tifoso poi, hanno lo scopo di schedare fasce sempre più ampie della popolazione, oltre al fatto che regolamentare sempre di più le realtà associative significa di fatto limitare le attività delle stesse che devono in continuazione essere sottoposte al vaglio dell’ autorità competente per poter essere approvate ( e pensare che quella legge parla di libero associazionismo nella nota introduttiva! ).
Ad ogni modo è chiaro che i comuni hanno il potere di applicare questa legge a loro discrezione perchè come è successo per il Fassbinder fino a quest’ anno, in molti comuni e province italiane vivono realtà come la nostra aventi accordi con le amministrazioni al di fuori di questa legge che risale al 2003.
Infine ribadiamo le nostre perplessità riguardo le dichiarazioni di Caselli di apertura al dialogo nei nostri confronti quando il suo vice manifesta solo la volontà di creare muro contro muro, di cercare lo scontro con una serie di azioni intimidatorie tra cui la fresca ordinanza di sgombero dalla nostra sede. Non ci sembra proprio che l’ intimidazione e l’ uso della forza diano spazio a dei confronti ai quali noi non ci siamo mai sottratti né ora né in passato, per cui se Caselli è aperto al dialogo che ci proponga una data, cosa che fra l’ altro non è mai successa con questa amministrazione, e come abbiamo sempre fatto andremo ad incontrarlo in comune, in ogni caso vorremmo concludere citando la frase di un vecchio saggio che disse: ” chi semina vento raccoglie tempesta”.
Centro Sociale Autogestito R.W. Fassbinder