Sciopero di otto ore domani – venerdì 4 dicembre – alla Lar di Formigine. Lo ha deciso l’assemblea dei lavoratori, riunita oggi – giovedì 3 dicembre – insieme a Femca-Cisl e Filctem-Cgil per valutare lo stato della trattativa. A sostegno della vertenza sindacati e Rsu hanno deciso anche di confermare il presidio permanente davanti allo stabilimento e di procedere al blocco di qualsiasi prestazione straordinaria. Ricordiamo che nell’incontro di martedì scorso 1 dicembre l’azienda, che il 24 novembre ha formalmente avviato le procedure di mobilità per cessazione attività, sembrava disponibile a utilizzare la cassa Integrazione straordinaria per crisi; una disponibilità dovuta probabilmente anche all’interessamento e alle posizioni espresse dall’amministrazione e dal consiglio comunale di Formigine, che hanno chiesto di salvaguardare il patrimonio produttivo e professionale dell’area. «Nell’evolversi della discussione, però, – riferiscono Femca e Filctem – l’azienda ha ribadito la totale indisponibilità a discutere di rotazione durante la cassa straordinaria, negando così la possibilità di valutare l’impiego delle professionalità, che all’interno dello stabilimento sono integrabili, con le necessità produttive della Lar anche con una attività molto ridotta. Dopo un lungo confronto su aspetti della gestione della cigs, di fronte alla nostra richiesta di stabilire una data per un prossimo incontro, l’azienda si è rifiutata di fissare altri appuntamenti, ritenendo di non aver altro da aggiungere rispetto alla sua posizione sugli ammortizzatori sociali».
Femca-Cisl e Filctem-Cgil, unitamente alla Rsu, giudicano negativamente l’atteggiamento della Lar che, dopo aver aperto la mobilità per cessazione dell’attività produttiva, ora manifesta una sostanziale indisponibilità a discutere di gestione degli ammortizzatori sociali e di altri aspetti, rinviando tutto alla fase successiva di confronto istituzionale che la procedura prevede. «Riteniamo che non sottrarsi al confronto sia un atteggiamento responsabile che riguarda tutte le parti in causa. Pertanto – dicono i sindacati – chiediamo che si riapra al più presto una trattativa per trovare strumenti utili a gestire le difficoltà dell’impresa e dei lavoratori. Nulla deve essere trascurato nella ricerca – concludono Femca e Filctem – di tutte le soluzioni possibili che possano dare prospettive di lavoro ai dipendenti».