Risulta evidente che l’esigenza di un’uscita dal quartiere di via Trebbo in direzione nord-ovest non costituisce una reale necessità per i residenti del quartiere: è quanto è emerso dai risultati della consultazione effettuata nei giorni scorsi tra i residenti del quartiere di via Trebbo a proposito del progetto di una strada di collegamento tra via San Giovanni Evangelista e la rotatoria tra via Dino Ferrari e via Nazionale.La consultazione, estesa a oltre mille persone tra residenti e titolari di attività produttive, ha visto la partecipazione del 19% degli aventi diritto al voto (216 persone su 1133). Solo 37 cittadini – il 17% dei votanti – si sono espressi a favore del progetto, mentre la maggioranza dei votanti, 179 persone, pari all’82%, hanno votato contro. Oltre l’80% degli aventi diritto a votare non ha espresso un parere a riguardo: la stragrande maggioranza dei residenti non ha quindi manifestato la necessità di un’uscita dal quartiere, laddove possibile. Tenuto conto dei risultati, la giunta comunale ha deciso di revocare il progetto del raccordo stradale, opera programmata su sollecitazione degli stessi residenti che, già nel 2005, avevano sottolineato all’amministrazione la necessità di una uscita verso ovest dal quartiere di via Trebbo. Nell’area sarà invece sistemato il percorso ciclo-pedonale già esistente.
“Lo scopo del progetto redatto dall’amministrazione comunale”, afferma il sindaco Lucia Bursi, “era di rispondere ad una specifica esigenza dei residenti, manifestata in passato attraverso varie segnalazioni e petizioni. In seguito alcuni residenti del quartiere lungo via Trebbo, direttamente interessati al progetto del nuovo asse viario, hanno manifestato il loro dissenso al progetto stesso specificando che la nuova strada non era sentita come una necessità da parte del quartiere. Credo che in questo caso abbia prevalso il timore di vedere aumentare, all’interno del quartiere, il traffico di attraversamento. Abbiamo dunque scelto, attraverso uno strumento di partecipazione democratica e con il dialogo con i cittadini, di consultare direttamente i residenti. La maggioranza degli interpellati non si è espressa, e la maggior parte di chi ha votato si è detta contraria: questo significa che l’unica soluzione possibile di uscita dal quartiere non è più sentita come necessaria. Per questo abbiamo deciso, con una delibera di giunta, di non realizzare il progetto”.