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Bologna: Anva Confesercenti e Fiva insieme contro l’abusivismo

ascom_confcommercio_bolognaDue giornate di informazione sui mercati di tutta Italia, una lettera aperta al Ministro dell’Interno Maroni e ai suoi “occhi” sul territorio, i Prefetti. È la ricetta di Anva Confesercenti e Fiva Ascom – che insieme rappresentano la maggioranza delle imprese del commercio ambulante e su aree pubbliche – che scendono in campo con grande determinazione per sensibilizzare l’opinione pubblica, le autorità e i consumatori sui guasti prodotti dall’abusivismo commerciale.

Il 27 e 28 novembre dunque, sui mercati di tutta Italia, un volantinaggio unitario sul dilagare dell’abusivismo. Per ribadire ai cittadini – non sempre ignari – che acquistare prodotti di dubbia fattura e provenienza spesso alimenta gli affari della criminalità organizzata; e per incalzare le Istituzioni sulla necessità di adottare misure urgenti per contrastare e prevenire il fenomeno.

Anva e Fiva, illustrano un quadro allarmante: “L’abusivismo – specie quello su aree pubbliche, e specie negli ultimi anni – è diventato tanto pervasivo da non potere più essere considerato una distorsione marginale del mercato. Oltre a costare allo Stato ogni anno come una Finanziaria in termini di evasione (2-3 miliardi di euro di l’Iva, 3-3,5 miliardi di imposte sul reddito, senza contare i mancati introiti per Inps o Tosap), genera competizione sleale e talvolta costituisce un problema di ordine pubblico: non sono più episodici i casi di tensione o di ‘rivolta’ degli abusivi contro le Forze dell’ordine”.

Le Associazioni segnalano anche i forti rischi sociali di questa deriva: “Succede così che i mercati nelle nostre città – da sempre punto di socialità e aggregazione – rischiano di diventare luoghi da evitare, fonte di pericolo e di confusione. La situazione diventa poi paradossale quando si sottopongono ai controlli gli imprenditori regolari e si lasciano operare impuniti gli irregolari”.

L’iniziativa è patrocinata dal Ministero degli Interni, che si è mostrato pronto ad ascoltare le ragioni dell’allarme e del profondo disagio della categoria.

















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