domenica, 15 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeReggio EmiliaReggio, Pari opportunità: l'Assessore Maramotti alla Staffetta contro la violenza sulle donne...





Reggio, Pari opportunità: l’Assessore Maramotti alla Staffetta contro la violenza sulle donne

DSCF1984-1Sabato 21 novembre si è conclusa a Brescia la Staffetta contro la violenza sulle donne organizzata dall’Udi nazionale. Era partita da Niscemi il 25 novembre 2008 con un’ anfora che ha percorso l’Italia intera raccogliendo messaggi di uomini e donne sulla violenza. La staffetta ha simbolicamente congiunto i due destini di Lorena ed Hina, entrambe vittime della violenza di genere.

A Brescia, in piazza della Loggia, era presente anche una delegazione reggiana, composta dall’assessora alla Cura della comunità e Pari opportunità del Comune di Reggio, Natalia Maramotti, dalla consigliera regionale Laura Salsi e dalla consigliera comunale, Luisa Carbognani; da rappresentanti dell’associazione Nondasola e Donne dello Spi Cgil. L’assessora Maramotti ha così testimoniato la sensibilità che dal 1997 – quando è stata istituita la Casa delle Donne, gestita in convenzione con l’associazione Nondasola – il Comune di Reggio Emilia ha mostrato verso il gravissimo fenomeno della violenza sulle donne. Come altre sette donne delle istituzioni provenienti da Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna, l’assessora Maramotti indossava la fascia tricolore, attestando simbolicamente la vicinanza dell’intera comunità locale all’evento.

“Mi auguro – dice Maramotti – che la violenza sulle donne sia considerata un problema di interesse generale e che attraverso finanziamenti pubblici adeguati si preveda un ruolo attivo anche delle istituzioni nazionali nella prevenzione della violenza e nell’accompagnamento delle donne che l’hanno subita. In Emilia-Romagna, a Reggio in particolare, è l’Amministrazione comunale che si fa carico di dare una risposta alle donne che vivono questa tremenda esperienza fisica e morale. Al Governo nazionale chiedo: il reintegro dei fondi che ha incredibilmente sottratto ai Centri antiviolenza e alle Case delle donne maltrattate, mentre, al contrario, sarebbero necessari interventi anche economici per l’acquisizione e il sostegno delle associazioni che già operano nel settore; un programma di educazione/formazione alla valorizzazione della differenza di genere e all’esercizio di eguali diritti e obblighi fra maschi e femmine nell’ambito sia privato che pubblico; il lancio di campagne pubbliche di sensibilizzazione contro gli stereotipi sui ruoli maschili e femminili; la promozione di azioni positive per l’eguaglianza di genere in tutti i campi del vivere associato (politico, economico, culturale; l’istituzione di un Osservatorio indipendente di monitoraggio sui diritti delle donne e di vigilanza sui mezzi di informazione e pubblicità, a garanzia di un trattamento conforme ai valori costituzionali e alla dignità personale delle donne”.

A New York la presidenza della Commissione sulla condizione femminile dell’Onu ha accolto il 31 ottobre una delegazione della stessa Staffetta dell’Udi e ricevuto le istanze portate dalle delegate italiane che hanno chiesto: una legislazione di contrasto alla violenza sulle donne e al femminicidio che non conosca confini, una destinazione da parte di tutti i Paesi di risorse permanenti per favorire i cambiamenti culturali necessari per una convivenza di genere nel rispetto delle reciproche differenze, un permanente obbligo di formazione e aggiornamento di tutti i soggetti che operano nelle azioni di contrasto alla violenza e una condivisione e adozione da parte di tutti i Paesi occidentali della risoluzione del Parlamento europeo del 3 settembre 2008, sull’impatto di marketing e pubblicità a tutela della dignità della donna.

















Ultime notizie