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Influenza A, oggi due nuove vittime. Fazio: “No allarmismi, i vaccini sono sicuri”

Ancora due vittime per l’influenza A. La prima a Perugia dove un 65enne, che era cardiopatico e diabetico, è morto nella notte tra sabato e domenica in ospedale a Branca. Si tratta del secondo decesso in Umbria, legato al virus H1N1. Il secondo decesso si è verificato all’ospedale Moscati di Avellino. Vittima una donna di 49 anni, Maria Carraturo di Monteforte Irpino, residente a Mercogliano. Sposata con due figli, era ricoverata nel reparto di rianimazione dal 30 ottobre scorso ed è morta per una polmonite interstiziale bilaterale. La donna, oltre a pesare circa 160 chili, era affetta da una broncopneumopatia cronica ed era in ossigenenoterapia domiciliare da diversi anni. All’ospedale Moscati resta ancora in rianimazione un uomo di 60 anni. Intanto il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio da Cernobbio (Como), dove è in corso la quarta edizione del Forum di Meridiano Sanità (‘La salute dei Lea – federalismo, innovazione e risorse’), insiste sull’invito a smorzare i toni: “Mi sembra che i giornali inizino a capire: non è il caso di continuare a fare inutili allarmismi. Tutti si rendono conto che quella da H1N1 è un’influenza leggera e che solo in rarissimi casi è grave. Le influenze, e forse questo finora non si sapeva, sono delle malattie che portano anche dei decessi. Ed è bene che i cittadini lo sappiano”. Ma il viceministro ricorda che esistono i vaccini e sono sicuri. La speranza è che “in futuro aumenti l’adesione alla campagna vaccinale per le influenze stagionali che verosimilmente comprenderanno anche questo fra i vari ceppi”. Per il momento le raccomandazioni di Fazio sono due: “La prima è che le categorie a rischio si vaccinino perché rischiano veramente molto. L’altra è che si capisca che i vaccini sono sicuri e sono usati in tutto il mondo. Non posso accettare che si pensi che i governi di tutto il mondo utilizzino dei prodotti non sicuri”. I vaccini, incalza, “sono stati testati, sono state prese delle decisioni a livello internazionale, non solo a livello del nostro Governo. Quindi manteniamo la calma e vediamo di affrontare queste problematiche con la collaborazione di tutti”. A questo proposito Fazio annuncia che “allo stato attuale sotto i 10 anni è prevista la doppia dose a tre settimane di distanza l’una dall’altra”. “Non è inoltre escluso -aggiunge- che si possa fare una valutazione per cui il richiamo o entrambe le dosi possano contenere la metà dell’antigene”. Anche se “le due dosi verosimilmente resteranno un punto fermo perché c’è un problema di immunità nei giovani -precisa il viceministro- non è escluso che per loro la quantità di antigene possa essere ridotta in futuro”. Però “al momento sono previste due dosi piene”. In Italia, dunque, per i bambini “si farà la doppia dose”. Intanto, spiega Fazio, si farà la prima iniezione. “E poi -conclude- si ritornerà dopo tre settimane-un mese per la seconda”.

 

Fonte: Adnkronos
















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