Richiamo di nuovo all’attenzione pubblica il recente rinnovo del contratto integrativo alla Panini spa, sottolineando l’importanza dei risultati raggiunti, senza nessuna iniziativa di lotta, oltre che per l’insieme dei lavoratori, anche per quei lavoratori atipici (ovvero non assunti a tempo indeterminato) come i collaboratori a progetto e i lavoratori somministrati.
Infatti, nonostante un Ministro del Governo abbia fatto proclami sul posto fisso, immediatamente smentiti dal suo stesso capo, sono invece accordi come questo che consentono un passo importante – grazie anche alla sensibilità aziendale – sia verso il riconoscimento della natura di lavoro “economicamente dipendente” per i collaboratori a progetto, sia per il raggiungimento, per gli stessi, dei diritti minimi alle prestazioni di sociali e di welfare.
L’accordo contempla e sana, tra l’altro, una “dimenticanza” della legge sulla maternità per le collaboratrici, che è sì stata equiparata a quella delle lavoratrici dipendenti, ma in tema di conservazione del posto lasciava sospeso il contratto per soli 6 mesi ulteriori.
In concreto, se una collaboratrice si assentasse sia per il periodo di maternità anticipata e sia per il periodo di obbligatoria, sforando il limite dei 6 mesi, l’azienda avrebbe potuto risolvere il contratto nonostante lo stato di maternità. Con questo accordo si prevede invece la possibilità per la lavoratrice di sospendere il contratto anche per tutto il periodo della maternità anticipata.
Ancora, attraverso una mutua privata (SMA), è prevista la possibilità per icollaboratori, di ricevere un’integrazione, di quanto già erogato dall’Inps, sia in caso di malattia che di maternità, integrazione il cui costo è totalmente a carico della Panini. In caso di assunzione, è previsto il diritto di precedenza per i lavoratori in somministrazione e a tempo determinato. Auspico veramente che questi tipi di contratti, diventino una regola, in attesa del “posto fisso” promesso dal Ministro Tremonti.
(Claudio Argilli, segretario sindacato lavori atipici NIdiL/Cgil Modena)