La sentenza emessa oggi dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, secondo cui la presenza del crocefisso nelle classi rappresenterebbe una violazione “alla libertà di religione degli alunni” ci lascia senza parole. Come cattolico osservante e praticante, sono indignato e arrabbiato. Certi giudizi non fanno altro che svilire i nostri valori e le nostre aspettative. Azioni che vanno contro il comune buon senso e contro l’Europa stessa.
Scelte come questa, non solo rischiano di rafforzare e sviluppare estremismi religiosi di ogni tipo, ma contrastano fortemente con il vero spirito laico del nostro Paese, basato sulla tolleranza e sulle libertà individuali, anche religiose. Stiamo assistendo a forme di fondamentalismo all’occidentale. Bene fa il Governo italiano a presentare ricorso contro la sentenza. Vediamo ogni giorno una società moralmente più degradata, insensibile alle tradizioni e alla nostra storia e quando ciò accede, la sinistra plaude. Il crocefisso non rappresenta solamente il simbolo della cristianità, ma disegna valori imprescindibili che fanno parte della nostra cultura, delle nostre tradizioni e della nostra storia. Come ha affermato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella ricorrenza dei patti lateranensi: “tra l’Italia e il Vaticano i rapporti sono eccellenti” non sarà quindi il giudizio, seppur autorevole, della Corte Europea a rimettere in discussione gli accordi tra la chiesa cattolica e il nostro Paese.
(Fabio Filippi, Pdl)