La variazione mensile dei prezzi (che misura gli aumenti o le diminuzioni rispetto al mese precedente) risulta pari a +0,5%. Sale il tasso tendenziale (che rappresenta l’aumento dei prezzi rispetto al corrispondente mese dello scorso anno): +0,2%. Scende ancora il tasso medio (che risulta dalla sintesi relativa a 24 mesi e misura quindi l’inflazione più strutturale): +0,7%.
Questo mese il capitolo dell’alimentazione registra una variazione mensile di segno positivo pari al +0,2%. Il tasso tendenziale sale dal +0,1% di settembre al +0,5% per il corrente mese. Gli aumenti maggiori hanno interessato il comparto degli “Ortaggi” (+1,5% la variazione mensile), dei “Pesci” (+0,6%) e di “Olii e grassi” e “Zucchero, confetture, cioccolata e dolciumi” (entrambi al +0,4%). Risultano in calo: “Frutta” (-0,5%), “Acque minerali e bevande analcoliche” (-0,3%) e “Latte, formaggi e uova” (-0,1%).
E’ il capitolo dei servizi ricettivi a far segnare gli aumenti mensili maggiori (+4%) dovuti ai rincari dei ristoranti, delle consumazioni al bar e soprattutto del costo degli alberghi a seguito delle importanti manifestazioni fieristiche bolognesi che si sono svolte nel mese di ottobre.
Segue, nella graduatoria degli aumenti, il settore dell’istruzione (+1,8%); i rincari hanno riguardato i costi dell’istruzione universitaria (+3,5%) e dei corsi di lingue ed informatici.
E’ invece il settore dei trasporti a far segnare la riduzione mensile più significativa (-0,5%) dovuta soprattutto ai cali dei carburanti (-3% il tasso mensile della benzina e -2,4% quello del gasolio).
In calo anche l’abitazione (-0,4%), dove hanno inciso le riduzioni della tariffa del gas e del gasolio da riscaldamento, e il capitolo “Comunicazione” e “Ricreazione, spettacolo e cultura” (entrambi al -0,3%).