Si è svolta ieri sera nella Sala rossa del Municipio di Reggio Emilia la riunione congiunta della Commissione speciale sulla Crisi economia e della Commissione consiliare Assetto e uso del territorio, presiedute dai consiglieri Valeria Montanari e Salvatore Scarpino, per raccogliere informazioni sul percorso di fusione fra le multiutility Enìa spa e Iride spa. Sulle novità del percorso di fusione ha riferito l’amministratore delegato di Enìa Andrea Viero, dopo l’introduzione del sindaco di Reggio Emilia e presidente del patto di sindacato dei soci Enìa, Graziano Delrio.
“Avevamo preso l’impegno di aggiornare in sede di Commissione sull’evoluzione della fusione Enìa-Iride e in particolare sugli elementi di novità che sarebbero emersi nel tempo – ha detto il sindaco Delrio – Ebbene, la prima novità, rispetto alla mia ultima comunicazione in Consiglio comunale sulla fusione, riguarda la ‘moratoria fiscale’, ovvero la definizione esatta della somma che Iride dovrà restituire, perché ritenuta dalla Corte europea ‘aiuto di Stato’: tale somma è stata quantificata e comunicata da Iride nell’ordine di 65 milioni di euro. Questo oltre che un elemento di novità è un elemento di certezza in più”.
“Il secondo elemento di novità, che però non è ancora stabilito e certo – ha aggiunto Delrio – è la proposta di riduzione della partecipazione pubblica al di sotto del 30 per cento per le società quotate in Borsa. La proposta è contenuta nel decreto legge 135. Qualora il decreto venga convertito in legge, questa sarebbe un’ulteriore novità che cambierebbe lo scenario politico-amministrativo rispetto alle decisioni assunte dal Consiglio comunale”.
“Questi – ha sottolineato Delrio – sono gli unici elementi di novità, in quanto quelli sollecitati nei giorni scorsi da alcuni consiglieri sono elementi non di novità. Infatti, avevamo già, nel nostro percorso, il tema dell’analisi delle procedure. E in proposito ricordo che il Tribunale amministrativo regionale ha respinto, nei mesi scorsi, il ricorso di alcuni azionisti che eccepivano la mancanza della relazione di congruità dell’esperto sul concambio. Quindi tutti gli atti relativi alla fusone sono stati a suo tempo giudicati corretti e legittimi anche dal Tar. Inoltre, la relazione informativa nell’ambito della fusione, altro tema a cui si è fatto riferimento in questi giorni, era stata messa a disposizione dei soci per tempo. La discussione dei soci Enìa si concentra ora sugli elementi di reale novità e sulle loro conseguenze, perché non vi sono altre questioni”.
Riferendosi a recenti polemiche, il sindaco ha chiosato, in conclusione, che “la trattativa a tre (Enìa, Iride ed Hera) fallì e si dimensionò per forza a due (Enìa, Iride); in sei mesi di lavoro serio si svolse un’amplissima ricognizione degli aspetti economici, dei vantaggi competitivi e delle peculiarità dei territori. L’intesa con Iride, dunque, non fu fatta certo in una notte”.