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L’Italia dà l’addio ai parà uccisi

Un lungo applauso della folla, riunita davanti alla basilica, ha accolto l’arrivo di alcuni familiari dei militari uccisi. Persone di tutte le età, in tanti hanno in mano una bandiera Tricolore. Tra gli applausi e le urla della gente che gridava ‘Viva la Folgore’, le bare dei sei caduti di Kabul, avvolte nel Tricolore, hanno lasciato il piazzale per far ingresso nella basilica.

Del mondo politico e istituzionale sono presenti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i presidenti della Camera Gianfranco Fini e del Senato Renato Schifani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i ministri Ignazio La Russa, Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Umberto Bossi, Franco Frattini, Altero Matteoli, Renato Brunetta, Maurizio Sacconi, Giorgia Meloni, Angelino Alfano, Raffaele Fitto, Andrea Ronchi, Michela Vittoria Brambilla, l’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il segretario del Pd Dario Franceschini, Massimo D’Alema, Francesco Rutelli, Piero Fassino, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione e il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il capo dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso.

”Li abbiamo mandati noi e sono tornati morti” ha detto Bossi all’arrivo alla basilica.

La chiesa è gremita di reparti militari. Tra le corone di fiori, c’è anche quella inviata dai familiari della strage di Nassiriya. Tanti i fiori e le corone, da parte delle istituzioni, appoggiati sul piazzale davanti a San Paolo.

”E’ una tragedia per noi italiani e per tutto il mondo. Sono eroi” dice Giuliano, in fila davanti alla basilica, che ha voluto rendere omaggio ai parà indossando una maglietta con la scritta ‘campioni del mondo’. ”Oggi ho deciso di mettermi questa maglietta bianca con scritto campioni del mondo – spiega all’ADNKRONOS – per rendere così omaggio a questi ragazzi. E’ una tragedia, come lo è stata quella di Nassyria”.

”Siamo commossi. Questi ragazzi partono per portare la pace e ci rimettono la vita ma sono più forti loro della guerra” dice una signora, tra le lacrime, spiegando così perché ha voluto essere presente. ”Siamo italiani – ha ribadito – questa mattina abbiamo voluto essere qui”.

 Bandiere a mezz’asta, serrande abbassate, vetrine a lutto e un minuto di raccoglimento in tutte le scuole i segni di questa giornata di lutto nazionale.

Fontte: Adnkronos

















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