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Tutela occupazione nelle crisi aziendali: mobilitazione Cgil, Cisl, Uil Modena

lavoro_2E’ prevista per martedì mattina 14 luglio l’iniziativa di mobilitazione dei Sindacati confederali modenesi Cgil Cisl Uil a sostegno delle rivendicazioni sindacali per tutelare l’occupazione nelle crisi aziendali,per dire no ai licenziamenti, chiedere la piena applicazione del Pattoregionale che Confindustria (unica fra le parti sociali) non hasottoscritto lo scorso 8 maggio, e per sostenere adeguatamente con ilcredito le famiglie e le imprese.

Saranno almeno un migliaio i lavoratori di Cgil Cisl Uil, compresi quelli attualmente in cassa integrazione, sospesi e in mobilità per effetto della crisi, a manifestare martedì 14 luglio con partenza dalla sede di Confindustria (concentramento alle ore 9 in via Bellinzona) e a sfilare poi per le vie del centro cittadino sino alla sede Prefettizia, dove i Segretari generali saranno ricevuti per consegnare al Prefetto le richieste dei Sindacati.

La mobilitazione del 14 luglio fa seguito alla vasta campagna di assembleedi Cgil Cisl Uil che si è tenuta nelle scorse settimane in tutti i luoghidi lavoro per illustrare i contenuti del Patto regionale “Per attraversarela crisi”, le rivendicazioni sindacali verso il Governo e le iniziative alivello locale per tutelare lavoratori, precari, disoccupati e pensionati.

Cgil Cisl Uil valutano positivamente l’accordo regionale che ha come obiettivo la salvaguardia della base produttiva e dell’occupazione a fronte di crisi aziendali, attivando, attraverso la contrattazione, tutti gliammortizzatori ordinari e in deroga (sono stanziati 520 milioni di euro trarisorse nazionali e regionali).Il principio è quello di evitare i licenziamenti nella gestione di crisi,con l’impegno, in ogni caso, delle imprese a rinunciare a procedure unilaterali di licenziamento collettivo.

L’accordo stabilisce di privilegiare il ricorso a strumenti come la Cigo arotazione (anziché la sospensione totale) per meglio garantire la continuità del rapporto di lavoro, e in caso sia impossibile evitare licenziamenti, i criteri da rispettare son quelli della volontarietà e della pensionabilità dei lavoratori. Si fa perno sulla contrattazione sindacale preliminare all’avvio delle procedure, e si includono anche lavoratori finora esclusi da tutele sociali: quelli assunti a tempo determinato, interinali, apprendisti, lavoratori a domicilio, in somministrazione, soci di cooperative di servizio, purché con un contratto di lavoro dipendente. L’accordo è applicabile dal 1° gennaio 2009 e questo darà la possibilità di recuperare quei lavoratori rimasti senza tutele al momento della perdita del lavoro.

C’è inoltre un esplicito impegno della Regione e delle parti sociali a favore dei lavoratori immigrati che perdono il lavoro.Verso il Governo, Cgil Cisl Uil rivendicano il finanziamento degli ammortizzatori in deroga per tutto il tempo che saranno necessari a traguardare la crisi, l’allungamento della Cigo da 52 a 104 settimane el’innalzamento dei massimali, tutele per i lavoratori immigrati che perdono il lavoro, estensione delle tutele anche ai lavoratori ancora esclusi o solo parzialmente coperti (collaboratori e atipici).

Giudizio negativo è espresso verso la decisione di ConfidustriaEmilia-Romagna di non firmare l’accordo, che con tale decisione intendesfuggire alla negoziazione sindacale, utile a ricercare la salvaguardiadell’occupazione e ad attivare tutte le risorse necessarie per rilanciare, innovare e qualificare l’apparato economico e produttivo.

“Una scelta sbagliata – hanno detto stamattina in conferenza stampa i rappresentanti di Cgil Cisl Uil Vanni Ficcarelli, Francesco Falcone e LuigiTollari – che subordina gli interessi generali e collettivi alla centralitàdell’impresa e che troverà una forte risposta del sindacato e deilavoratori se porterà a unilaterali procedure di licenziamenti e mobilità”. Verso gli amministratori locali, infine, continua l’impegno di Cgil CislUil (dopo l’accordo firmato in Provincia insieme alle Banche per l’anticipo della Cigs e la possibilità di sospensione dei mutui per chi è in cassaintegrazione speciale) per creare un fondo di garanzia per lavoratori e pensionati in difficoltà a pagare gli affitti, omogeneizzare sul territoriogli interventi già in atto a sostegno di rette e tariffe. Inoltre, i Sindacati chiedono alle banche di agevolare il credito a imprese e lavoratori.
















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