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L’Ausl di Modena e la modifica al ‘Decreto Brunetta’

Si sono tenute questa mattina le udienze davanti al Giudice del Lavoro relative ai tre medici che avevano ricevuto – tra gli altri – nel gennaio scorso, la lettera di recesso dal rapporto di lavoro in applicazione della norma contenuta nel c.d. “Decreto Brunetta” della scorsa estate.
Tale norma, come noto, prevedeva, la possibilità di risoluzione del rapporto di lavoro intercorrente con gli enti pubblici al raggiungimento dei 40 anni di versamento di contributi, salvo un preavviso di 6 mesi.


Nel mese di marzo di quest’anno la norma è stata modificata dalla Legge 15/2009 nel senso che il presupposto indispensabile per il recesso è il compimento di 40 anni di servizio effettivo (che non comprende il riscatto degli anni del corso di laurea, della specializzazione, del servizio militare ecc.).

L’Azienda USL, preso atto di tale modifica legislativa, ha scritto agli interessati, i quali sono tuttora in attività essendo in corso il periodo di preavviso, comunicando la revoca della precedente decisione, in considerazione della loro effettiva anzianità di servizio, e quindi la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Copia di queste comunicazioni è stata prodotta al Giudice che ha stabilito un breve rinvio (al 21 aprile) per la definizione dei ricorsi che verranno presumibilmente abbandonati.

Da parte sua il direttore generale, Giuseppe Caroli, ha confermato che la decisone è la conseguenza della modifica delle legge. “Nessun problema con i professionisti, abbiamo solo rispettato la legge, prima e dopo la modifica. La professionalità dei colleghi non è mai stata messa in discussione. Certo, rimane il nodo della riorganizzazione che affronteremo con modalità differenti”.
















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