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Carpi: le interrogazioni discusse nel Consiglio comunale del 12 marzo

Quattro le interrogazioni discusse nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 marzo a Carpi, tutte presentate dal rappresentante del gruppo Popolari-Liberali verso il Popolo della Libertà Luca Ghelfi.

Di due di queste abbiamo già dato conto, le altre le trattiamo in queste righe.

Ghelfi ha chiesto conto del recente rinnovo da parte dell’Unione Terre d’argine della convenzione con Ce.S.F.E.L. (Centro Servizi Finanza e investimenti Enti Locali dell’Emilia Romagna): “è attraverso questo Centro che il Comune in passato ha sviluppato operazioni Swap, che in diversi comuni d’Italia hanno causato gravi danni all’immagine e alle casse della pubblica amministrazione. Questo rinnovo – ha chiesto Ghelfi – è da intendersi come rinnovata intenzione ad utilizzare denaro pubblico in investimenti di alta finanza? Quando l’amministrazione riterrà opportuno chiudere con questo tipo di investimenti?”. L’assessore al Bilancio Alberto Allegretti ha risposto ricordando le finalità del Ce.S.F.E.L., che sono variegate e “ultimamente ad esempio si occupa di raccogliere idee ed esperienze nel campo della finanza sociale a supporto delle fasce in difficoltà per la crisi economica. Il rinnovo dunque non è finalizzato allo sviluppo di operazioni di finanza derivata. Il Comune ha chiuso queste a settembre e nei documenti di programmazione 2009-2011 non sono contenuti riferimenti che possano far pensare alla sottoscrizione di altre operazioni – ha concluso Allegretti – di copertura del rischio di interesse”.

La quarta e ultima interrogazione presentata da Ghelfi nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale riguardava poi la possibilità, delineata nei mesi scorsi dalla Giunta, di fare nascere un Ecoparco nella zona nord del territorio comunale “che può configurarsi come laboratorio a scala industriale delle attività più innovative nel campo del recupero di materia di rifiuti e depurazione e utilizzo delle acque, anche attraverso un Consorzio di promozione – ha detto Ghelfi – apposito le cui modalità siano sancite da un apposito accordo con altre amministrazioni pubbliche. A che punto è l’elaborazione di questo progetto? Viene ritenuto urgente? Avrà un ritorno economico e quali sono gli enti investitori?”. Su questo tema ha risposto a Ghelfi l’assessore all’Ambiente Mirco Arletti, che ha ricordato come questa idea sia nata all’interno del percorso fatto dal Forum Agenda 21 e che a 1,3 milioni di euro ammonterebbe il costo del progetto, da condividersi con Provincia, Regione, Comuni. “L’idea è valida ma realizzabile solo se i finanziamenti potranno essere reperiti a livello nazionale o comunitario, altrimenti rimarrà in stand by. Aimag si era detta disponibile a cedere un edificio tra via Valle e via Remesina per la futura sede dell’Ecoparco e a progettare l’intervento, ma bisogna avere chiarezza anche sui costi di gestione futuri di questo progetto”. In sede di replica Ghelfi ha definito “positivo il pragmatismo dell’amministrazione, che si spera sia usato anche nella valutazione di altre idee e finalità, pur valide”.
















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