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Carpi: il Comune acquisirà un’area alle spalle della stazione ferroviaria

In apertura della seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 marzo l’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha dato notizia dell’acquisto da parte dell’amministrazione di alcuni lotti di terreno posti alle spalle della stazione ferroviaria, per poco più di un milione di euro (9800 i metri quadrati, di proprietà quasi interamente di Fs e di Rfi in minima parte).

“Si chiude così – ha detto l’assessore – un procedimento aperto nel 2000, un percorso non facile, durante il quale si è arrivati a formalizzare un finanziamento di 3 milioni e 551 mila euro da parte della Regione per un Programma di riqualificazione urbana (Pru) dell’affaccio est della stazione e nel 2005 a votare il Progetto esecutivo di un Piano particolareggiato di iniziativa privata”.

Paolo Zironi (Pd) ha ricordato come da tempo la Commissione consiliare da lui presieduta avesse sollecitato Rfi a individuare una soluzione per avviare questo Piano, che può dare risposte anche ai residenti della zona di Cibeno e nuovo slancio alla stazione e al trasporto pubblico ferroviario.

Lorena Borsari (IdV) ha chiesto che gli oneri di urbanizzazione derivanti da questo intervento urbanistico vengano usati per realizzare un sottopasso in zona Due Ponti mentre Roberto Andreoli (capogruppo di Forza Italia) ha invece sottolineato come siano stati necessari cinque anni per trovare il proprietario di queste aree. “Mi chiedo poi se sia giusto spendere questo milione di euro per ottenere la possibilità di riattare ad usi comunali un magazzino dietro la stazione e come mai sia sparita da tutta la documentazione la progettazione del sottopasso di Cibeno”. La delibera in questione è stata poi votata all’unanimità.

Il Piano di cui si è trattato riguarda un’area di quasi 130 mila metri quadrati (distribuiti tra l’ex Consorzio Agrario e via Due Ponti), che prevede la costruzione di almeno 280 appartamenti, strutture commerciali, per il terziario e per finalità sociali: e ancora aree verdi, una piazza centrale con parcheggi di pertinenza e un albergo di cinque piani, oltre a 574 parcheggi, un sovrappasso ciclopedonale alla ferrovia e il prolungamento del sottopasso esistente fino all’affaccio est della stazione. Nel luglio 2004 si era arrivati alla firma di un Accordo di Programma tra gli undici soggetti a vario titolo interessati alla proprietà di terreni ed edifici situati nell’area in questione, pubblici e privati. La Regione è previsto che finanzi il Pru per il 50% delle spese di progettazione e con 3.5 miliardi di vecchie lire per la costruzione di alloggi di edilizia economica e popolare destinati all’affitto concordato su aree comunali, mentre Acer stanzierà altri tre milioni di euro per lo stesso fine.
Scendendo nello specifico l’area sulla quale sorgeranno gli edifici residenziali sarà di 25 mila metri quadrati, quella destinata ad uffici di 15 mila circa, mentre 1760 metri quadrati saranno utilizzati per le attività commerciali, 1200 per quelle sociali, 2000 per l’albergo, 14 mila per i parcheggi e 28 mila infine per realizzare le aree verdi. Sarà mantenuto l’edificio dell’ex Consorzio agrario, riqualificato il vecchio caseificio e come detto acquisito dal Comune l’ex deposito della Dogana. Sempre l’ente locale si era impegnato con la firma dell’Accordo di Programma ad acquisire altri due edifici, a realizzare le opere di urbanizzazione e il sottopasso carrabile di via Due Ponti e a pagare poi circa un milione di euro a Rfi per comprare un lotto di terreno (come previsto dall’atto approvato l’altra sera). I privati cederanno invece alcuni edifici esistenti nella zona vicina a via Due Ponti e l’ex Consorzio Agrario terreno per realizzare aree verdi e parcheggi. Dal punto di vista della viabilità via Corbolani diventerà l’asse portante (ciclabile) del nuovo quartiere (ricordiamo che il Piano ha infatti validità decennale) e sarà affiancata da una strada destinata ai mezzi a quattro ruote. In previsione anche la costruzione di un nuovo collettore fognario per le acque nere. Lungo la ferrovia (dove rimane la possibilità di realizzare il raddoppio dei binari) sarà un terrapieno alto quattro metri a limitare i rumori prodotti ai convogli e infine sorgerà una ‘fascia’ di verde pubblico.
















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